Smog, stop a 30mila auto Via al blocco che divide

Aria in netto miglioramento ma Sala tira dritto. La Regione insiste: «Nuove regole, meno divieti»

Marta Bravi

È scattato ieri mattina a Milano il blocco del traffico per i veicoli Diesel euro 4, come previsto dal Protocollo Aria definito da un accordo tra le regioni del Bacino padano (Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna) sotto la regia del Pirellone allora guidato dal governatore Roberto Maroni. Così se domenica le Centraline Arpa avevano rilevato il quarto giorno consecutivo di superamento dei livelli consentiti di polveri sottili nell'aria, la tromba d'aria che si è abbattuta sulla città in serata ha drasticamente abbassato la concentrazione di smog, tanto che lunedì il valore medio in città si attestava sui 18 microgrammi per metro cubo. Ma ha anche sollevato una tempesta di polemiche: se l'assessore Regionale all'Ambiente Raffaele Cattaneo lunedì, giorno in cui il Comune, come da protocollo, ha annunciato l'applicazione delle misure di primo livello ha fatto un appello al buon senso, annunciando di volere introdurre nuove deroghe per i diesel Euro 3. «Si deve poter esercitare una certa discrezionalità nella direzione del buon senso. Il blocco dei Diesel euro 4 di questi giorni è un esempio innescato da un automatismo che poteva essere evitato».

Appello ribadito ieri: «In presenza di sforamenti delle sostanze inquinanti non particolarmente elevati - ribadisce il concetto Cattaneo - è importante bilanciare l'interesse della popolazione alla tutela della salute con il suo diritto alla mobilità. Il nostro obiettivo non è impedire la vita delle persone ma è limitare gli inquinanti». Ma il sindaco Beppe Sala non ci sta e tira dritto: «Per me la priorità è la salute dei milanesi, anche se mi rendo conto che siamo nella città del commercio. Non sono uso, però, prendere decisioni e tornare indietro per cui noi andremo avanti sulla nostra strada e il punto fondamentale sarà a gennaio l'avvio di area B e quindi a un primo livello di divieti fino ai diesel Euro 3».

Da ieri mattina si sono fermati circa 30mila mezzi privati diesel Euro 4 senza filtro dalle 8.30 alle 18.30, è stato introdotto il divieto di superare la temperatura di 19 gradi nelle abitazioni e negli esercizi commerciali e di utilizzare sistemi di riscaldamento domestico a legna non efficiente.

Ma sempre in Regione c'è chi, invece, vorrebbe misure più severe, come i consiglieri lombardi Antonella Forattini e Pietro Bussolati (Pd) che chiedono la convocazione urgente del tavolo aria. «In Lombardia - spiegano in una nota - è già allarme smog. Il livello delle polveri ha superato per diversi giorni i livelli consentiti, mentre sono state annunciate deroghe al divieto di circolazione delle auto più inquinanti, quali gli Euro 3 diesel. Per questo abbiamo chiesto la convocazione con la massima urgenza del Tavolo istituzionale Aria». «Noi vogliamo costruire un sistema sulla consapevolezza dell'importanza dei comportamenti virtuosi dei cittadini, anche attraverso incentivi. La principale fonte di inquinamento è il riscaldamento domestico, vale per il 45 per cento del totale. In queste giornate in cui la temperatura è ancora mite non accendiamo inutilmente gli impianti di casa».

Risponde all'appello Leonardo Caruso, presidente dell' Associazione degli amministratori di condominio: Posso dire che circa l'80 per cento degli stabili che amministro non ha ancora acceso i riscaldamenti e chi li ha accesi ne fa un utilizzato al minimo».

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