Smoking blu notte Mai frac e risvolti

Balestra: «Giacche damascate si usino per altre occasioni»

L'unica regola per l'uomo è indossare uno smoking. «Lo smoking è lo smoking, non si cambia (quasi) mai», sentenzia Federico Ceschi a Santacroce che, con la sua sartoria di via Chiossetto, veste i milanesi più eleganti della Prima di sant'Ambrogio alla Scala. Secondo Renato Balestra, che da anni non se la perde, «ci sono tante altre occasioni per mettere giacche damascate e operate. L'uomo deve essere classico, si può variare sul tema ma deve essere classico». E, naturalmente, in smoking: «Non ha età, non deve seguire le mode e deve essere tagliato bene». Lo smoking più elegante, secondo Ceschi, «non è nero ma midnight blue, blu scuro. E, per i più giovani, un blu di due o tre toni più chiari, per fare più contrasto con i rever». Deve avere «un bottone centrale e i rever possibilmente a lancia in gros grain di seta opaco». Bene anche il doppio petto «ma a due, massimo quattro bottoni che devono sempre essere ricoperti con lo stesso tessuto del rever». Lo smoking della Prima è invece nero per Balestra che nel suo guardaroba ha «più smoking che abiti da giorno». Capitolo papillon: «Deve essere fatto a mano e nero: no al colore e alle fantasie», dice Balestra. Ceschi è d'accordo, tanto che spiega come annodarlo anche in un post su Facebook: «No al già fatto e no al colore: è la black tie richiesta con lo smoking, e deve essere dello stesso colore del rever». Capitolo fascia: «La cummerbund ci vuole, ma spesso scivola, si muove», prosegue il sarto milanese, «per questo abbiamo fatto pantaloni da smoking classici con le due pinces e bande laterali, ma con cintura in gros grain di seta e doppio bottone». Capitolo camicia: quella bianca è di rito. «Liscia, o in tessuto appena lavorato», spiega Ceschi. «Con lo sparato a pieghine, ma la più elegante è quella a nido d'ape liscia». Il colletto deve essere classico: «Una via di mezzo fra quello aperto alla francese e quello troppo chiuso all'italiana: largo, in modo che la vela vada sotto la giacca». Il tutto è completato dagli accessori, prosegue il sarto: «Le scarpe nere non lucide e lisce: mocassino, con i lacci, o pump». E i gioielli: «Una spilla all'occhiello, una pochette avorio nel taschino, i bottoni gioiello per la camicia da abbinare ai gemelli». In mancanza di bottoni gioiello, secondo Balestra «va bene una camicia con bottonatura mascherata che è ultra chic». Ma anche secondo lo stilista romano «questa è un'occasione per mettere i gioielli anche per l'uomo, che siano veri però e possibilmente con perla bianca o nera. Anche un bell'orologio da taschino o, se uno le ha e se le è meritate, le decorazioni. Per il resto lasciamo brillare le signore!».

Gli errori da evitare li elenca Ceschi a Santacroce: il frac, perché lo mette solo il direttore d'orchestra, il colletto da frac sotto lo smoking, i pantaloni con il risvolto, la giacca con gli spacchi e i calzini colorati abbinati al papillon.

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