Cronaca locale

Soldati in 17 quartieri a rischio. Stretta anti attentati per Natale

Oggi l'arrivo di 100 militari, entro dieci giorni altri 50. Più controlli nelle vie dello shopping e della movida

Soldati in 17 quartieri a rischio. Stretta anti attentati per Natale

I primi cento soldati arriveranno in città oggi ed entreranno in servizio lunedì, gli altri 50 entro dieci giorni. Sono i rinforzi chiesti dal sindaco Beppe Sala e concessi dal ministro dell'Interno Angelino Alfano durante la visita d una settimana fa a Palazzo Marino. Un'«aliquota» degli uomini che si sono liberati dai controlli straordinari nella Capitale per il Giubileo e possono ora essere destinati alle città per controllare aree a rischio. Ieri il prefetto Alessandro Marangoni ha riunito il tavolo provinciale per l'Ordine e la sicurezza per definire nel dettaglio la distribuzione dei militari, e rispetto al vertice che si è tenuto già mercoledì scorso con il sindaco, sono state aggiunte altre otto zone dove i soldati, in pattuglie mista con carabinieri o poliziotti, si dovranno muovere lungo itinerari prestabiliti: si tratta di piazzale Maciachini e via Imbonati (in zona 9), Giambellino/Lorenteggio (zona 6), Lambrate (zona 3), Rogoredo (zona 4), Stadera-Spaventa (zona 5), il tratto tra corso Como e piazza Gae Aulenti (zona 9), Porta Venezia e corso Buenos Aires (zona 3) e l'asse Castello Sforzesco-San Babila (zona 1). Subito accolta dunque la richiesta che era arrivata qualche ora prima dal Municipio 9: l'assessore alla Sicurezza Andrea Pellegrini aveva scritto una lettera alla Rozza per chiedere l'esercito anche in Maciachini e Imbonati.

Confermate le altre zone che erano già state fissate nel piano con il sindaco tre giorni fa: i soldati sorveglieranno in pattuglia mista con le altre forze dell'ordine le situazioni critiche nel quartiere Corvetto (zona 4), San Siro (zona 7) e nella zona di via Padova e via Adriano (zona 2). Presidi fissi di soli militari sono invece previsti a controllo degli «obiettivi sensibili» in piazzale Loreto (zona 2), Darsena (zona 6), piazza Castello (zona 1), stazione Mm Bonola (zona 8), via Sammartini (zona 2) e stazione Centrale/piazza Duca D'Aosta (zona 2). In sintesi: 150 soldati sparsi su 17 punti critici della città. E l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza, presente ieri al tavolo in prefettura, ha precisato che almeno fino al 6 gennaio «i militari saranno impiegati anche per rafforzare la sicurezza in centro, lungo gli assi commerciali come corso Buenos Aires e corso Vittorio Emanuele e nelle zone della movida come la Darsena». Milano si «blinda» per le feste di Natale. L'allarme antiterrorismo è ben presente nelle grandi città europee, il rischio attentati è stato lanciato negli ultimi giorni dagli Usa e dalla Francia, e Milano «non sottovaluta nulla. Questi allarmi - spiega la Rozza - ci porteranno a controllare meglio alcuni luoghi della città più affollati durante le feste, così come le zone centrali nella notte di Capodanno». Dal primo dicembre saranno alzati i controlli in centro, con attenzione particolare su Oh Bej Oh Bej e mercatini. Dopo l'Epifania i militari saranno dislocati in altre zone. L'uso dell'esercito «ci permetterà di liberare pattuglie delle polizia locale, penso a un servizio serale a Muggiano»..

«Come faranno - contesta Riccardo De Corato (Fdi) - a coprire 17 postazioni e le vie commerciali per Natale? Siamo sicuri che si tratti di controlli h24 come avveniva nel 2009 sotto la giunta Moratti?».

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