(...) A pagina 14, ad esempio, il segretario prende di mira la Direzione Centrale Cultura e segnala come per il settore Biblioteche «è stata riscontrata una parcellizzazione nell'affidamento dei servizi non sempre sorretta da adeguata motivazione» e una «poco coerente strutturazione del procedimento medesimo» come «emerge anche dalla relazione finale in cui non viene esplicitata, in modo sistematico, la ratio dell'incremento economico del progetto». Traduce il consigliere Fdi Riccardo De Corato: «Se un servizio è sotto soglia, ossia sotto una certa cifra, il Comune può evitare di aprire la gara. La giunta spacchetta l'appalto e lo assegna a chi vuole con trattativa privata». I rilievi mossi poi dal segretario generale sulla distribuzione dei contributi partono dalla Cultura ma si estendono a vari settori e in particolare al Decentramento. La Musicò evidenzia la «necessità di una maggiore attenzione sia alla tipologia di istituti giuridici utilizzati che alla formalizzazione degli atti» e rimarca come in quasi tutti i procedimenti sotto controllo «è stata riscontrata la mancanza di una adeguata strutturazione che porta da un lato alla non sempre chiara delimitazione delle competenze tra organi di indirizzo politico e uffici amministrativi e dall'altro ad un'altrettanto non chiara esplicitazione ed esaustiva formalizzazione dei passaggi essenziali dei singoli procedimenti. Si è riscontrato inoltre che la maggior parte degli appalti esaminati inoltre p di non significativa entità economica e pertanto è pressochè costante il ricorso alla procedura negoziata». Il capogruppo Fdi in Zona 6 Massimo Girtanner porta ad esempio i Parlamentini: «Ogni Zona gestisce 100-150mila euro di fondi Maap (con mandato di anticipazione). Tenendo i singoli contributi sotto i 3.050 euro, la sinistra evita i bandi e li assegna direttamente a pioggia solo alle associazioni amiche». Le zone sono 9, quasi un milione di euro distribuiti «a chi saprà contraccambiare in campagna elettorale».
Nel settore Welfare gestito da Pierfrancesco Majorino, prosegue il dossier, «in alcuni casi la scelta del partner del Terzo Settore per l'attuazione del progetto cofinanziato è avvenuta sulla base della valutazione dello sola pregressa esperienza del soggetto, senza che l'individuazione del medesimo sia stata preceduta da un avviso pubblico e da una conseguente procedura di gara». Per quanto riguarda l'erogazione dei contributi, chiede anche qui «più attenzione nella formalizzazione degli atti e sull'effettiva sussistenza dei requisiti autocertificati». Nell'assessorato allo Sport di Chiara Bisconti denuncia in alcuni casi «l'assenza di un provvedimento quadro nel quale venga data evidenza in modo chiaro e sistematico di tutte le sovvenzioni sia dirette che indirette (sotto forma di fornitura del servizio di vigilanza, pulizia successiva all'evento, fornitura di transenne o premi di vario genere».
Anche qui, l'erogazione dei fondi «non può essere circoscritta, come in alcuni casi accade, alla sola autocertificazione da parte del beneficiario». Il richiamo di fare più controlli « «quanto meno a campione» sulle autodichiarazioni è generalizzato. De Corato denuncia l'«approssimazione della giunta, l'eccesso di trattative private, la scarsa trasparenza».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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