Cecilia Bartoli, mezzosoprano, è la cantante italiana - ma abita in Svizzera - più diva che ci sia, un'artista che manda a segno ogni colpo. Eppure mancava alla Scala da 19 anni, l'ultima performance risale al Don Giovanni di Mozart con Riccardo Muti e la regia di Strehler. Del resto, canta raramente in Italia. Spiegazione ufficiale: «I teatri italiani mi chiamano in ritardo, ad agenda piena», dice. La Bartoli torna oggi per un'occasione speciale e un ingaggio scattato pochi mesi fa. Il suo è il gran nome su cui ha puntato l'Orchestra Filarmonica della Scala che stasera apre la stagione sinfonica. Sul podio, Daniel Barenboim. Che della Filarmonica è il direttore musicale. È un'inaugurazione un po' compressa fra la vorace Prima del 7 dicembre, e annessa primina del 4, l'evento che crea il vuoto attorno a sé, e le polemiche ed iniziative pro Verdi&Wagner, i compositori classe 1813 in odore di bicentenario. Bartoli è stato l'asso nella manica che i Filarmonici hanno estratto per illuminare un evento, come il debutto della stagione, altrimenti in ombra quest'anno.
L'esito è che a distanza di quattro giorni, due pezzi da novanta della lirica saranno a Milano: oggi si ascolterà la signora Bartoli e a Sant'Ambrogio sarà la volta del tenore Jonas Kaufmann, protagonista di Lohengrin.La soprano Bartoli apre la stagione della Filarmonica
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