Sos alluvione: paura per Lambro e Seveso

Sos alluvione: paura per Lambro e Seveso

Seveso e Lambro. I gemelli ribelli tornano a ridestare preoccupazione. Quando gli scroscioni delle piogge superano una certa tollerabilità come nei giorni passati, i due «torrenti» non perdono tempo a sommergere zone chiave di Milano. «Per il Seveso abbiamo attivato tutte le procedure di protezione ed ora sta scendendo lentamente - rassicura l’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli -. In questo momento le pattuglie della Protezione civile stanno seguendo da vicino il Lambro, che sale in maniera più graduale del Seveso, ma a volte costituisce un pericolo maggiore, per questo viene osservato da vicino soprattutto al parco Lambro e in via Camaldoli. Non c’è da preoccuparsi, ma dobbiamo stare attenti a domani e dopodomani quando, dopo una lieve tregua, le piogge ricominceranno a cadere abbondanti».
L’annosa questione delle precipitazioni che ingrossano i due fiumi di carattere torrenziale risale alla metà del ’900 e non è ancora stata risolta. La progressiva cementificazione della città, il continuo gettito di rifiuti e la scarsa manutenzione del letto dei fiumi creano periodicamente allarmi per i danni importanti che le esondazioni creano. In questi giorni il Seveso ha raggiunto il livello di guardia di 130 centimetri, ma è stato già riportato a 110. Grave sarebbe che arrivasse intorno ai 190, misura che causa le esondazioni delle volte passate. Cantine ed edifici allagati, acqua nelle fermate della metropolitana, strade impercorribili soprattutto nella zona Niguarda: sono sempre stati allarmanti i danneggiamenti che il «fiume nero» ha procurato ai milanesi. Dal 1976 al 2000 gli straripamenti del Seveso sono stati 62 e in uno di questi i danni sono costati più di 70 milioni di euro alla città.
18 settembre 2010. 1 novembre 2010. 4 novembre 2011. 7 agosto 2012. Queste le date nefaste da tenersi bene a mente per iniziare a provvedere alla sistemazione dei due corsi in costante minaccia. L’ultima proposta della giunta Pisapia è stata di costituire un task-force di cittadini volontari, i Seveso Angels, che si tenessero in contatto con l’amministrazione comunale tramite sms per allertare tutti i corpi di guardia addetti alla sicurezza. Ma secondo le associazioni ambientaliste le misure da prendersi sarebbero più drastiche e sostanziali. La causa principale della pericolosità dei due fiumi deve essere individuata nel fatto che intorno al loro alveo è estremamente ridotta la permeabilità del territorio, perché l’urbanizzazione selvaggia non ha tenuto conto ancora una volta del potere della natura che, quando, decide la fa sempre da padrona. Le foto degli eventi passati mostrano l’acqua che arriva anche i finestrini delle automobili parcheggiate intorno al parco Lambro.


Fino a stasera il maltempo si concede una leggera pausa, ma da domani i temporali che hanno abbassato di colpo la temperature di dieci gradi si affaccerano di nuovo sul cielo di Milano. Non sarà un allarme tsunami quello del Seveso e del Lambro, ma è sempre un agguato che non rende degna questa metropoli di chiamarsi efficente e sicura, se due corsi d’acqua possono mettere a rischio interi quartieri.

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