Al freddo e ancora a rischio amianto. È passato un anno, ma nella scuola primaria «San Mamete», non lontano da via Padova, bambini, personale e genitori subiscono una condizione di disagio e mancata sicurezza. Tanto che oggi protesteranno in un presidio davanti a Palazzo Marino.
Le famiglie sono esasperate, anche e soprattutto per le continue promesse non mantenute del Comune. «Da ormai quasi un anno - spiega il comitato genitori - i bambini della scuola primaria San Mamete aspettano che venga sistemato definitivamente il riscaldamento». Non solo: «Dall'inizio di settembre gli alunni convivono quotidianamente con il cantiere aperto per la bonifica dell'amianto ancora presente nei soffitti». Da allora mangiano in classe, perché la mensa è inagibile, non hanno la biblioteca, né i laboratori, né gli spazi giochi. «Le lezioni - continua il comitato - si svolgono in una condizione di rischio. E la data di fine lavori continua a essere spostata sempre più in là». Il presidio è convocato oggi alle 16 davanti a Palazzo Marino. Partecipa anche una delegazione di genitori e bambini della scuola primaria di via Bottego, pure alle prese con gravi problemi di manutenzione e sicurezza. Queste le richieste del comitato genitori: «Che si facciano i campionamenti delle pareti in tutte le classi per verificare la presenza di amianto e una mappatura precisa dell'intera scuola. Che venga dichiarato nero su bianco se esistono pericoli per la salute dei bambini e del personale della scuola. Che venga condiviso il piano di manutenzione e controllo della scuola e che vengano previsti esami dell'aria in tutto l'istituto con cadenza periodica. Che vengano rinforzati i turni di lavoro per sistemare definitivamente e in tempi rapidi l'impianto di riscaldamento. Che venga comunicata la data di fine lavori perché i bambini non possono continuare a mangiare nelle classi».
Non ci sono solo i ritardi dei lavori di bonifica. Di recente infatti sono state scoperte nuove tracce di amianto nelle pareti dell'edificio oltre che nei soffitti. Silvia Sardone parla di «situazione incredibile» che preoccupa l'intero quartiere. «I genitori ricordano - attacca il consigliere comunale di Forza Italia - che nel dicembre di un anno fa l'ex assessore competente Rozza aveva persino rassicurato i presenti in un'assemblea pubblica negando la possibile presenza di amianto». E sulle tempistiche: «I lavori per la rimozione dell'amianto dovevano partire a giugno per evitare problemi con l'inizio dell'anno scolastico e invece sono partiti ad agosto. Dovevano finire a ottobre, come promesso dall'assessore competente dopo la partenza ritardata, e invece ancora non è chiara la fine». Conclude Sardone: «I genitori continuano a inviare mail e lettere senza ricevere, scandalosamente, risposte dal Comune».
Appoggia la protesta anche Riccardo De Corato, capogruppo in Regione di Fdi-An: «I bambini convivono da ormai quattro mesi con un cantiere attivo per lo smaltimento dell'amianto, in barba alle disposizioni regionali che lo vietano».CBas
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