La «gola profonda» - un giovane pierre che si muove con una certa agilità per i locali notturni della movida milanese - stavolta ha gli occhi a mandorla e, a sentire gli investigatori della squadra mobile, quando ha cominciato a «cantarsela» è stato poi arduo farlo tacere. A questo ragazzo, vittima di una serie di estorsioni da parte della banda di connazionali, si deve l'arresto di quattro cinesi catturati dalla squadra mobile di Milano con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Il gruppo spacciava infatti da tempo ketamina, ecstasy, shaboo e marijuana non solo nell'ambito della comunità cinese, ma anche a sudamericani frequentatori di discoteche e affini che a loro volta rivendevano lo stupefacente.
Il capo del gruppo di spacciatori è un 32enne, che si occupava dell'approvvigionamento dello stupefacente, mentre era un 25enne a gestire i giovanissimi corrieri tra i quali ci sono appunto gli altri due cinesi finiti in manette: un ragazzo di 24 e uno di 26 anni che vive a Roma.
La vendetta del pierre dura ormai da un po'. Basti pensare che, sempre grazie alle sue rivelazioni, a marzo e settembre dell'anno scorso erano stati arrestati altri suoi connazionali proprio per estorsione.
In seguito, grazie all'indagine arrivata fino
a i nostri giorni e in un'operazione congiunta e coordinata sia dalla Procura di Milano che da quella di Roma, erano stati arrestati altri 4 cinesi e un venezuelano. Fino ad arrivare ai fermi di questi ultimi giorni.PaFu
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