All'inizio del nuovo Millennio l'Argentina fu colpita da una crisi economica che portò a una disoccupazione mai conosciuta prima, tanto che migliaia di persone si misero a raccogliere per strada carta straccia da rivendere meritandosi l'appellativo di «cartoneros». Non erano invece spinti dalla miseria i sei uomini che con tanto di camion passavano a svuotare i contenitori bianchi nelle strade del Quadrilatero della Moda, realizzando in pochi mesi circa 300mila euro. L'Amsa si è ovviamente resa conto di questa anomalia e ha informato la polizia locale, gli agenti si sono messi al lavoro e hanno smascherato la banda e denunciato quattro italiani e due stranieri.
La gang era particolarmente efficiente in quanto aveva studiato con cura gli orari del passaggio dei mezzi della nettezza urbana in modo di poterli anticipare. Per «ottimizzare» il lavoro aveva scelto con cura l'area giusta da colpire, il Quadrilatero, dove proliferano uffici e negozi e quindi la qualità e la quantità di carte e cartoni sono di gran lunga superiori rispetto altre zone della città. Il valore del prodotto da rivendere poi alle aziende che si occupano di riciclaggio varia infatti sensibilmente. Si parte dai pochi euro a quintale per il materiale più scadente per salire via via fino ai 100/200 per i «pezzi» più pregiati. Per questo i ladri operavano una attenta selezione e dopo aver rovesciato il contenitore sceglievano solo carta e cartoni di più alto valore commerciale. Ma in questo modo si sono anche traditi perché l'Amsa non solo ha notato un sensibile calo nella raccolta, ma trovano le strade ricoperte degli scarti dei «cartoneros». Con un ulteriore aggravio visto che poi bisognava ripassare per ripulire il marciapiede.
Ricevuta la segnalazione, gli agenti della polizia locale, diretti dal comandante Tullio Mastangelo hanno effettuato una serie di appostamenti, pedinamenti, e riprese fotografiche. In questo modo hanno ricostruito l'attività dei sei «cartoneros», quattro italiani e due stranieri con regolare permesso di soggiorno. La cernita, la raccolta, le operazioni di carico sui cassoni degli autocarri e il loro tragitto verso le piattaforme di recupero. Il rapporto finale è così giunto sul tavolo del sostituto procuratore Luigi Luzi. I sei hanno evitato l'arresto ma non la denuncia e alcune misure cautelari firmate dal Gip Vincenzo Tutinelli: divieto di allontanamento dal territorio regionale e obbligo di permanere presso la propria residenza dalle 20 alle 8.
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