Una «special» d'artista E la moto diventa sogno

Il film racconta i più grandi meccanici al mondo e come realizzano opere d'arte con telai e motori

Quattro ruote muovono le persone, due muovono l'anima...Così si dice parlando di moto. Così sta scritto su qualche adesivo che fa bella mostra di sè sulle borse da viaggio di molti grandi «enduro». Perchè salire in sella non è come mettersi al volante. Non può essere. In auto sei spettatore, in moto sei nella scena ed è una sensazione difficile da spiegare a chi non l'ha mai provata. La moto uno se la cuce addosso: dai colori agli accessori, dagli assetti al rumore degli scarichi. Sono segni, «tacche», è un fatto di personalità che porta spesso una bicilindrica ad avere lo stesso carattere del suo padrone. La moto è una passione ma sono anche tanti mondi, spesso lontanissimi. E «The Greasy Hands Preachers», il film documentario di Clement Beauvais e Arthur de Kersauson, che verrà proiettato domani durante la Milano Fashion Week nella Biblioteca della Moda, ne racconta uno. Racconta come si possa cambiare una moto con le proprie mani, come la si possa modificare, come un angolo di un garage, frese, chiavi inglesi, compressori e aerografi possano diventare gli strumenti per costruire un sogno e il centro di un universo che ha appassionati e fans in ogni angolo del mondo. Come diceva San Francesco d'Assisi «Chi lavora con le mani è un lavoratore. Chi lavora con le mani e la testa un artigiano. Chi lavora con le mani la testa e il cuore è un artista» e questo è un po' il motto dei protagonisti di questo documentario che, in un'ora e mezzo, ci accompagna in un realtà sospesa tra viaggi, gare e officine, campioni e geni, artisti dalle mani sporche di grasso. Il film, reso possibile grazie al supporto di alcuni brand vicini al mondo delle due ruote come Belstaff, Bmw e Motul, è girato tra Francia, Spagna, California, Bali e il lago salato di Bonneville. I due registi hanno praticamente girato il mondo per raccontare questo «pianeta» di fissati, di sognatori, di gente che ad un certo punto delle propria vita ha deciso di mollare tutto, anche una carriera nel marketing o nella finanza, per seguire una passione e trasformarla in lavoro.

Hanno raccontato le gesta del gotha del customizing mondiale da Shinya Kimura a Roland Sands, da Deus ex Machina al Solitario, da Blirtz Motorcycles a SS Classic. «Fenomeni», magari sconosciuti al grande pubblico, ma veri e propri miti per chi sulle moto ha la passione di metterci mano. Ognuno con uno stile, con un'idea, una firma che, rimodellando una moto, in realtà prova a rimodellarne l'anima. Perchè alla fine di questo si tratta: mettere a fuoco le mani dei meccanici, capaci di creare delle special uniche al mondo, di dar corpo ai sogni.

In Italia «The Greasy hands Preachers» è distribuito da Rodaggio, realtà indipendente molto vicina all'ambiente dei motociclisti che nel nostro Paese ha già distribuito «The Best Bar in America» un road movie che ha come protagonista una Bmw R60/2 con un sidecar e presto un nuovo film girato a Cuba viaggiando su una

vecchia Ural. Alla proiezione milanese organizzata da Belstaff sarà presente anche uno dei due registi Arthur de Kersauson e sarà l'occasione per il marchio inglese di presentare anche alcuni capi della nuova collezione.

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