Tre milioni e 400mila euro. È la richiesta di risarcimento, a titolo di provvisionale, della Regione a 28 ex consiglieri a processo per la cosiddetta «Rimborsopoli» lombarda.
Durante l'udienza di ieri nell'aula bunker di piazza Filangieri il legale rappresentante del Pirellone come parte civile, l'avvocato Antonella Forloni, ha chiesto il risarcimento per i danni patrimoniali e non patrimoniali, cioè di immagine. La provvisionale, ha spiegato il legale, rappresenta «il 50 per cento» del danno. Gli imputati sono in totale 57 e appartengono praticamente a tutti i partiti rappresentati in Consiglio regionale nel periodo preso in esame dall'inchiesta. Le accuse sono a vario titolo di peculato e truffa aggravata. Il pm Paolo Filippini ha chiesto la condanna per tutti tranne che per l'ex assessore Massimo Ponzoni per un totale di 145 anni di carcere. Nel mirino sono finite le presunte «spese pazze» per cene, aperitivi, feste, toscanelli, caramelle, iPad fatte coi rimborsi regionali (quindi soldi pubblici) previsti per i gruppi consiliari. A Ponzoni comunque la Regione chiede una provvisionale di circa 56mila euro.
Nessuna richiesta invece per i rimanenti imputati, più della metà, che hanno già risarcito l'Erario. Il conto più salato, oltre 620mila euro, è arrivato a Stefano Galli, capogruppo della Lega Nord nell'ultima giunta guidata da Roberto Formigoni. Tra i rimborsi che gli vengono contestati, ci sono i 6mila euro che sarebbero stati usati per il matrimonio della figlia. A Renzo Bossi il Pirellone chiede più di 57mila euro, mentre all'ex presidente leghista del Consiglio regionale Davide Boni oltre 400mila euro.
A Gianmarco Quadrini dell'Udc oltre 275mila euro e più di 400mila euro all'ex capogruppo del Pdl Paolo Valentini Puccitelli. Proprio ieri è stata approvata la proposta risarcitoria di Mario Sala, che quindi sarà escluso da ulteriori pretese della Regione.CBas
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