Lo sport «insegnato» a scuola In 50 anni 3 milioni di atleti

Numeri da record per i Trofei di Milano che ripartono Ascani: «Qui non conta vincere, educhiamo ai valori»

Antonio Ruzzo

Tre milioni e trecentomila ragazzi in campo poco più di cinquant'anni: un record. Un primato mai raggiunto da nessuna manifestazione sportiva. Solo lo scorso anno i «Trofei di Milano» che saranno riproposti anche in quest'anno olimpico hanno portato all'Arena oltre 43mila studenti con 198 scuole coinvolte. Tre milioni e trecentomila giovani che dai banchi di scuola sono scesi in pista per fare sport sono un esercito che «combatte» per una grande speranza che, soprattutto in questi tempi, è ciò che più serve. Perchè qui si partecipa, si vince e si perde ma soprattutto si fa la conoscenza con quelli che sono i valori della pratica sportiva. Così le staffette diventano il modo per imparare cosa significa far parte di una squadra; correre, saltare, sfidarsi con giovani di altri Paesi e altre culture diventa il modo per abbattere le barriere dell'integrazione; condividere emozioni e fatica diventa il miglior corso di educazione possibile al rispetto degli avversari e avvicinarsi allo sport per il proprio benessere psico-fisico un ottimo antidoto al doping. Non solo: «Dopo tutti questi anni di attività e la partecipazione di tre milioni di studenti delle scuole milanesi con iscrizioni ed ingressi tassativamente gratuiti ai Campionati interscolastici Trofei di Milano spiega il professor Franco Ascani, presidente del Comitato Organizzatore e Membro della Commissione Cultura e Patrimonio Olimpico del Cio siamo certi che questa manifestazione sia un patrimonio per la città di Milano. Che quest'anno porteremo come progetto alle Olimpiadi di Rio. Lo sport è un momento di cultura e noi in questo senso abbiamo tradizione e idee».

Lo sport è aggregazione e i Trofei di Milano su questa linea si muovono da sempre. Declinando le attività in una serie di attività proposte in pista ma anche nelle scuole: «I temi che affrontiamo sono diversi- racconta Ascani- Si va dalle staffette che rappresentano il valore dell'individuo all'interno di una squadra all'educazione allo sport attraverso le immagini che proponiamo nelle aule con proiezioni di film sportivi con messaggi. C'è poi un Premio Cannavò che da sempre sostiene lo sport come mezzo di inclusione e di integrazione sociale e tutta una serie di attività che riguardano il benessere e la salute, dall'educazione alimentare alla lotta al dopinge al cyberbullismo».

I Trofei di Milano, organizzati dall'Aics, l'Associazione italiana Cultura e sport e dalla Ficts, la Federation Internationale Cinema Television Sportifs Manifestazione tra attività scolastiche e gare in Arena coinvolgeranno anche quest'anno gli studenti delle scuole secondarie di primo grado e delle scuole primarie pubbliche e private di Milano: «Da un paio di anni il Comune ci chiede di pagare l'affitto dell'Arena- spiega Ascani- compresi i costi degli impianti di amplificazione sonora e nel conto finale è stato messo anche il pagamento delle 90 ore di straordinario dei vigili urbani in servizio per la manifestazione. Tenendo conto che la nostra è una manifestazione competamente gratuita per noi la situazione si sta facendo complicata...»

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