Spot elettorale a Sala: in campo anche i ministri

Maria Sorbi

È suonato come uno spot elettorale un po' mal riuscito l'incontro organizzato ieri, pare in fretta e furia, alla Camera di Commercio per appoggiare il candidato di centrosinistra Giuseppe Sala. Obbiettivo: raccontare gli effetti positivi di Expo in Italia. Roba per cui, per lo meno, ti aspetti numeri certificati. In realtà si tratta solo di proiezioni e ipotesi. Le cifre, elaborate da un gruppo di ricerca della Sda Bocconi, dicono comunque che le cose sono andate bene, che la manifestazione ha contribuito ad accrescere il pil locale di 2 miliardi di euro, che ci sono stati 500 milioni di gettito fiscale aggiuntivo. Si tratta di numeri pronti già a dicembre, ma resi noti solo ora. E il dubbio che l'operazione sia organizzata ad hoc per fare da spalla a Sala c'è. Il premier Matteo Renzi spedisce i suoi a Milano per appoggiare il candidato: si presentano il ministro all'Economia Pier Carlo Padoan, in prima linea c'è il ministro all'Agricoltura Maurizio Martina, che per questa campagna elettorale si sta spendendo parecchio. In qualità di rappresentante della camera di Commercio, Carlo Sangalli racconta dell'«incremento delle imprese nate con Expo, ben 10mila». Ma dimentica di parlare di quelle che aspettano ancora di essere pagate da Expo spa e di quelle che sono fallite per il ritardo di questi pagamenti. Un «soccorso» a Sala che arriva alla vigilia della presentazione del programma elettorale, domani al teatro Burri.

«Parlare di questo argomento senza aver voluto fare un resoconto completo dell'impegno che Expo ha comportato per le casse pubbliche nazionali e locali, senza nemmeno una stima dell'impegno ancora necessario per completarlo è quasi una presa in giro per tutti a partire da chi, da subito, ha chiesto chiarezza sulla gestione dell'esposizione universale» commenta Manfredi Palmeri, capolista della Lista civica Parisi per una Milano Unica. «Ed è sorprendente - aggiunge - che a questa operazione si siano prestati anche due ministri».

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