Cristina Bassi
Tre ragazze sono rimaste ferite, non in modo grave, dopo che due sconosciuti avevano spruzzato uno spray al peperoncino tra la folla della discoteca Hollywood di corso Como. I carabinieri stanno cercando i responsabili, che potevano scatenare il panico e provocare conseguenze molto peggiori, come dimostrano i fatti di Corinaldo di quasi un anno fa.
Nel locale era in corso una serata Exclusive per la Milano Fashion Week. Intorno alle 2.30 della notte di sabato qualcuno ha segnalato alla security la presenza di un odore fastidioso e immediatamente è scattata l'evacuazione. Gli addetti hanno acceso le luci, fermato la musica e aperto tutte le porte. Nell'uscire una ragazza è caduta e ha riportato una contusione al fianco. È stata portata in codice giallo al Policlinico. Altre due ragazze sono rimaste intossicate in modo lieve e soccorse dal 118. Sono intervenuti anche i carabinieri e i vigili del fuoco. Una quarta persona, un giovane marocchino, è finito al Policlinico. Ma in un secondo momento si è saputo che era rimasto coinvolto in una rissa in strada e non si trovava all'Hollywood.
I militari della Compagnia Duomo stanno ascoltando i testimoni e visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza per individuare i responsabili. E per stabilire se il loro scopo fosse quello di creare scompiglio e rapinare le persone presenti. Sarebbero già stati isolati i fotogrammi di due uomini che entrano nella discoteca poco prima che venga avvertito l'odore della sostanza irritante e che escono di fretta pochi secondi prima che venga ordinata l'evacuazione. La quantità di spray spruzzata sarebbe modesta e probabilmente verso terra, visto che nella sala piena solo pochi clienti hanno sentito l'odore e che non c'è stata una reazione scomposta e di massa. Il locale si è svuotato in pochi minuti. Circa un'ora dopo l'emergenza è rientrata e la discoteca ha potuto riaprire.
Il Codacons chiede che si indaghi per tentata strage. «Quanto avvenuto all'Hollywood - interviene il presidente Carlo Rienzi - avrebbe potuto avere conseguenze tragiche, ed è evidente che chi ha spruzzato lo spray era pienamente consapevole dei possibili effetti del suo gesto». Mentre l'Associazione nazionale funzionari di polizia, con il portavoce Girolamo Lacquaniti: «Come abbiamo sempre detto sin dal 2009, ribadiamo la necessità che si intervenga al fine di introdurre limiti alla vendita dei cosiddetti spray anti aggressione». Le proposte dell'Anfp per la gestione di quella che è pur sempre «un'arma»: divieto di vendita ai minori di 18 anni, numero identificativo sulle bombolette associato all'acquirente, vendita solo in armerie ed esercizi autorizzati obbligati a chiedere i documenti del compratore.
Infine Licia Ronzulli (Fi), presidente della Commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza: «Dopo il caso di Milano è bene che governo e Parlamento decidano di affrontare con rapidità il problema aumentando i controlli e regolamentando diversamente la vendita e l'uso di questo strumento che, nato per l'autodifesa personale, si sta rivelando offensivo e pericoloso».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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