Stadio, carcere e mezzi: Salvini solo capolista (ma con il programma)

Il leader della Lega esclude di candidarsi ma presenta il suo piano per la città. E in Fi rispunta anche l'idea Del Debbio

Stadio, carcere e mezzi: Salvini solo capolista (ma con il programma)

Dal trasferimento del carcere di San Vittore («cade a pezzi e occupa un posto in centro che potrebbe essere destinato ad altro») allo stadio del Milan sulle aree dell'ex scalo Farini a una proposta «semplice semplice» per abbattere l'evasione sui bus («basta mettere i bigliettai all'ingresso come a Londra»). Matteo Salvini assicura che scenderà in campo a Milano «sicuramente, ma solo come capolista della Lega e sarò a disposizione del futuro candidato del centrodestra» ma in 10 minuti snocciola un programma concreto per rilanciare Milano dopo 5 anni in «si è pensato troppo in piccolo». Il leader della Lega ha parlato ieri a una kermesse sul tema delle periferie accanto ad altri big del centro e centrodestra che sono già scesi in campo - come Corrado Passera con la lista Milano Unica - sono i mezzo a un bivio come l'ex ministro Ncd Maurizio Lupi o stati a lungo corteggiati come Paolo Del Debbio. «Impossibile» ha ribadito ieri giornalista all'ennesimo pressing dell'eurodeputata Fi Laura Ravetto. Ma in molti giurano che la porta non sia chiusa, dipenderà a chi ci sarà dall'altra parte. Salvini non pensa che «alla fine Giuseppe Sala correrà per il Pd, ma questo non condiziona le scelte. Il nostro nome? É l'ultima delle preoccupazioni ne abbiamo tanti, a me interessa il progetto». Pisapia «ha trovato i cassetti pieni dei piani di Albertini e Moratti e cosa lascia dopo 5 anni? Piste ciclabili, che spesso finiscono nel nulla». Parla da politico milanese che calpesta territorio: cita la farmacia del Corvetto che «riapre giovedì dopo che è stata fatta piazza pulita degli abusivi», chiede di «radere al suolo il campo rom regolare di via Chiesa Rossa per farci un parco giochi», lì dove «i nomadi, che non sono la prima emergenza in Italia vi assicuro, si sono costruiti un circuito di telecamere interne per controllare l'arrivo della polizia, chissà come mai». E a Pisapia cheintesta il problema sicurezza alla questura fa presente che «se i milanesi sono i più multati d'Europa, anche se non i più disgraziati, è segno di una precisa scelta politica: si usano 3mila vigili per fare cassa invece di mandarli a controllare il metrò». Ce l'ha anche con Equitalia che tartassa le piccole associazioni sportive ». Applausi, selfie. Sulla carta (ma anche nei recenti sondaggi) batte gli altri big come possibile candidato per Milano. Dai programmi alle alleanze: con Ncd «non si possono fare accordi se è al governo con Renzi». Se si «sciogliessero» in una lista civica? «Viva le liste». Lupi avverte invece che «sarebbe un grossissimo errore dividerci, Milano non si conquista con un centrodestra diviso. Partiamo dai programmi, a cui siamo disponibili, sennò liberi. Noi non rincorriamo nessuno».

Nell'ipotesi di spaccatura da Fi e Lega «stiamo valutando i nomi, abbiamo incontrato Passera». Sicurezza è temi clou per 2016. Il Pd Emanuele Fiano sembra un intruso in sala e difende (ovviamente) la sinistra: «Milano depressa? Che tipo di stupefacenti hanno usato?».

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