Il nuovo stadio con vista su Casa Milan di via Aldo Rossi al Portello. O, meglio, Casa Milan con vista sul nuovo impianto che la società rossonera vuole costruire per sostituire quello storico di San Siro divorziando dall'Inter. A rivelarlo un articolo della Gazzetta dello sport che ieri ha scritto di un progetto dell'amministratore delegato Barbara Berlusconi che non farebbe mistero di accarezzare l'idea di una cittadella rossonera lì dove un tempo c'erano i padiglioni della vecchia Fiera e gli stabilimenti dell'Alfa Romeo.
Costruite alla fine degli anni Novanta su progetto dell'architetto Mario Bellini, le strutture del Portello in viale Scarampo e il loro Timpano sono un po' la porta di ingresso in città per chi arriva a Milano da Nord-ovest. Una funzione di «ponte» diventata ancor più strategica oggi che uniscono le grandi trasformazioni urbane con i grattacieli di City Life sull'area della vecchia Fiera Campionaria e lo stesso Portello con il mega centro congressi. Dal Milan, per ora, nessuna conferma ufficiale, anche se non si fa mistero che «l'ipotesi di costruire un nuovo stadio proprio davanti a casa nostra si fa particolarmente interessante». Anche perché lì sono in progetto il collegamento interrato con la A4, la A8 e la A9 finoa via Gattamelata e la linea 5 della metro con le fermate Tre torri e Scarampo. E, del resto, già da qualche tempo a Palazzo Marino si dice che il progetto sia già ben più che un'ipotesi.
Sul cammino c'è la Fondazione Fiera del presidente Benito Benedini proprietaria dei terreni e di quei Padiglioni 1 e 2 di Fieramilanocity già messi a bando per completare la riqualificazione urbana dell'area. Si pensava a strutture ricettive come un albergo da accostare al centro congressi e attività commerciali, ma di questi tempi, l'interesse di un soggetto forte come il Milan farebbe di certo comodo. Anche da Fondazione Fiera nessuna dichiarazione ufficiale, ma non si nega che quello tra via Gattamelata e viale Scarampo sia uno di quei posti su cui il Milan ha messo gli occhi. Il pallino della fattibilità è comunque in mano al Comune, trattandosi con tutta evidenza di una zona altamente urbanizzata che richiederebbe un progetto a basso impatto. «In quell'area - spiega un urbanista - uno stadio tradizionale è impensabile. Servono soluzioni importanti». E di certo non basterà lo spazio lasciato dai padiglioni. Con Benedini che al momento di presentare il bando aveva parlato di «una zona che sta diventando sempre più importante, un nuovo centro di Milano». Da tener presente che la Fondazione non ha nessuna intenzione di cedere l'area e dunque il Milan dovrà scegliere se pagare un affitto o creare una newco.
Tutte notizie che, nonostante la sua fede rossonera, non faranno di certo piacere al governatore Roberto Maroni che non ha ancora rinunciato al sogno di costruire a Rho-Pero una grande cittadella olimpica sui terreni dell'Expo con un universo di impianti sportivi che ruotino proprio intorno allo stadio del Milan.
E pessime notizie anche per la società Arexpo, quella incaricata di far tornare i conti. Perché anche la fuga del Milan sembra contribuire ad affondare il bando per la cessione dei terreni (base d'asta 315 milioni di euro) che scade il 15 novembre. Ci sarà un proroga.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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