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Stagisti arabi con i vigili contro il rischio jihad

In pattuglia studenti madrelingua: nelle periferie per cogliere i segnali di radicalismo islamico

Stagisti arabi con i vigili contro il rischio jihad

Non ha ancora deciso se definirli ausiliari o «stagisti per la sicurezza», ma potrebbero essere la chiave di volta per contrastare i rischi di radicalizzazione islamica nei quartieri popolari di Milano. Quelle banlieu dove vivono oltre seimila famiglie abusive di cui spesso le istituzioni non conoscono nemmeno l'identità, oltre che i movimenti. L'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza vuole arruolare studenti arabi (e non solo) iscritti ai master di sicurezza urbana dell'università Cattolica, Bocconi e Bicocca per affiancarli ai vigili di quartiere. Giovani madrelingua e qualificati si uniranno a una pattuglia formata da tre o quattro ghisa («indosseranno probabilmente una pettorina») durante i sopralluoghi, per aiutarli a captare segnali di rischio, decifrare cartelli stranieri, aprire un dialogo con i residenti arabi nei quartieri ad alta concentrazione islamica come San Siro, Corvetto, Baggio.

La Rozza è stata di recente a Rotterdam, dove «vivono 145 nazionalità diverse e in alcune zone la presenza di immigrati supera il 45 per cento. Lì la polizia di Stato utilizza un coordinatore di origine straniera per raccogliere segnalazioni dei residenti e decifrare (ad esempio) i segnali di reclutamento della jihad tra i giovani. «Voglio copiare quel modello per la polizia locale - spiega -. Avere il supporto di persone che parlano con i residenti nella stessa lingua, e conoscendo meglio le sensibilità, può aiutarci a raccogliere meglio le informazioni su movimenti sospetti nei quartieri popolari». Oltre che nei luoghi di preghiera abusiva. L'assessore ha già assoldato come consulente in Comune l'ex pm antiterrorismo Stefano Dambruoso: «Mi ha presentato un buon programma per un corso di formazione ai vigili che avvieremo anche grazie a finanziamenti della Regione, i ghisa impareranno a rapportarsi con la comunità islamica, a riconoscere segnali di radicalismo». E poichè la componente straniera nel Corpo ad oggi è quasi inesistente e le assunzioni sono bloccate, nel 2017 si uniranno alle pattuglie gli studenti stranieri iscritti ai master. «Potranno poi usare i crediti formativi come punteggio aggiuntivo quando apriremo i concorsi per la polizia locale» afferma la Rozza.

Studenti arabi, ma non solo. Nei primi mesi del 2017 d'accordo con i Municipi l'assessore deciderà dove distribuire 300 agenti di quartiere. A quel punto gli stagisti di origine cinese potranno unirsi alle pattuglie in servizio in zona Sarpi, quelli sudamericani nel quartiere di via Padova. A questo progetto di pattuglie «etniche» si unisce un altro tassello. La Rozza ha già incontrato due giorni fa la console delle Filippine e vedrà a breve i consoli di Pù ed Ecuador.

«Chiedo di promuovere tra le comunità la possibilità di arruolarsi tra le Guardie ecologiche volontarie, ci aiuterebbero a diffondere le regole e a contrastare il fenomeno delle feste alcoliche e dei bivacchi nei parchi da parte di sudamericani».

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