Coronavirus

Stop alla movida selvaggia Il sindaco: "Chi sgarra chiude"

Troppa ressa, Sala fa lo sceriffo: più pattuglie e multe I gestori dei locali: "Noi in regola, controlli gli abusivi"

Stop alla movida selvaggia Il sindaco: "Chi sgarra chiude"

Da «incazzato» a «sceriffo» anche se un po' in ritardo perchè già si era capito che per i contagi la movida selvaggia sarebbe stato un serio problema. Così sindaco Beppe Sala che se la prima settimana di riapertura della città si era dichiarato «incazzato nero» con i milanesi che affollavano i Navigli, ieri mattina nel consueto video messaggio ha cambiato atteggiamento: «Più vigili in strada a fare controlli». Questo il risultato del vertice che si è tenuto mercoledì sera con il governatore della Lombardia Attilio Fontana e il prefetto Renato Saccone. «Da questa sera, lato polizia locale avremo più pattuglie e ho chiesto al comandante dei vigili di agire con più decisione nelle multe». Si tratta di dieci pattuglie dedicate in straordinario, per una ventina di agenti che saranno sguinzagliate nelle zone della movida «sorvegliate speciali», dalle 19 alle 2 di notte.

Il rischio per i gestori dei locali che non rispettano le norme, come il distanziamento tra i tavolini, o le altre norme è la chiusura. Mentre per chi, e non si tratta solo di ragazzi, va in giro senza mascherina o non mantiene il distanziamento sociale la multa è di 400 euro. E questo vale ovviamente sempre nei parchi, per strada, davanti ai locali o nelle piazze.

«Premessa: è bello rivedere i cittadini liberi di circolare e conquistare passo dopo passo la nuova normalità. Creare assembramenti intorno a uno spritz, però, non è buon senso. Incontrare gli amici, mantenendo il giusto distanziamento e con la mascherina lo è. Considerazione che ho condiviso mercoledì sera incontrando il prefetto di Milano, Renato Saccone, e il sindaco». Parola del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. «Ringrazio la stragrande maggioranza dei cittadini - prosegue il governatore - che continua a seguire le regole. Ai quattro stupidotti che non stanno alle norme vigenti dico solo che vanificare gli sforzi compiuti fin qui è follia. Chi rispetta le regole continui a lavorare. Chi, ad oggi, ancora sottovaluta la situazione, chiuderà. A Milano come in tutta la Lombardia».

«Finalmente Sala ha capito che la strada giusta è quella dei controlli anti-assembramento» commenta l'ex vice sindaco ed assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato.

Diversa la posizione dei commercianti, se Michele Berteramo, presidente dell'associazione Naviglio Pavese invoca i controlli, piu costruttivo Alfredo Zini, ristoratore e presidente delle Imprese storiche Confcommercio.

«Ben vengano i controlli - attacca Berteramo -. li aspetto a braccia aperte, perché noi ristoratori e gestori di locali abbiamo investito parecchi soldi ed energie per ripartire in regola. Serviamo da bere solo al tavolo, che abbiamo disposto secondo tutte le regole. Il problema piuttosto è rappresentato da chi viene a bere sui navigli, in darsena e al sempione e si porta la birra da casa, affollando però le zone della movida e ancora peggio gli abusivi che certamente torneranno in Darsena, non siamo certo noi responsabili degli assembramenti».

Più aperto alla possibilità che le associazioni di via della movida possano pensare a un servizio di steward, pagati dai locali, che si occupino di far manetenere le distanze.

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