«La musica ci ha salvato la vita e con la nostra musica noi abbiamo salvato delle vite. Mentre suonavo, pensavo se ora Hitler fosse tra il pubblico, forse non penserebbe allo sterminio». La storia di Alice Herz-Sommer (nella foto) pianista ebrea sopravvissuta al lager grazie alla musica va in scena a Milano, nella «Giornata della Memoria 2019». Lo spettacolo dal titolo «Alice, la pianista di Theresienstadt» è un concerto-narrazione ed è offerto stasera dal Centro Missionario Pime. E domenica andrà in scena L'Orchestra femminile di Auschwitz, al mattino alla Palazzina Liberty e al pomeriggio al Teatro Binario 7 di Monza. Ma torniamo alla storia.
Morta all'età di 111 anni nel 2014, Alice è stata una testimone del nostro tempo oltre che un'artista. La rievocazione alterna brani di Beethoven, Chopin, Schubert, Listz e di altri compositori da lei amati, al racconto della sua incredibile vita: dall'infanzia a Praga alle persecuzioni, fino alla guerra, alla deportazione con il marito (che morì ad Auschwitz) e il figlio Rafael di soli 7 anni a Theresienstadt, dove, grazie alla musica, trovò la salvezza ed emigrò poi in Israele. In scena artisti di altissimo profilo come la pianista milanese Alice Baccalini, la voce recitante di Elda Olivieri e il canto di Rachel O'Brien per una produzione ideata da EquiVoci Musicali, ensemble di creativi della parola, della recitazione e della musica che lavorano insieme per costruire eventi innovativi, utilizzando sul palco diversi canali comunicativi capaci di avvicinare il pubblico più variegato.
«È incredibile pensare che una donna abbia sfidato Hitler con le note di Beethoven commenta Andrea Zaniboni, che ha curato la drammaturgia , ma del resto la musica ha donato ad Alice la fede e la forza di vivere, tanto che alla fine lei stessa arriverà ad affermare che la vita è meravigliosa e degna di essere vissuta, perfino quando è dura».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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