La «street art» prova a riconquistare Brera

Fino a sabato eventi e performance nei locali del quartiere Mostre all'aperto e graffiti sui muri prestati dal Comune

Diciamolo subito: i tempi in cui il Giamaica, lo storico locale in via Brera a Milano, era frequentato da fotografi e artisti come Ugo Mulas, Piero Manzoni o Lucio Fontana solo per citarne alcuni, è passato. Ora tutto il quartiere, eccezion fatta per l'Accademia e qualche galleria d'arte che resiste o cerca di resistere, pullula di bar, ristoranti e negozi di abbigliamento, di arredamento e idee regalo. Eppure, in tempi complicati per la nuova produzione e promozione dell'arte contemporanea, oggi sono proprio questi ultimi che cercano di far brillare di cultura e arte le vie della zona di via Brera, Solferino, fino a corso Garibaldi, Fatebenefratelli, Fiori Chiari e ancora oltre fino ai Giardini di via Montello o via Paolo Sarpi: è partita ieri in anteprima e prosegue fino al 25 ottobre «Brerart», l'evento pensato proprio per coinvolgere artisti e appassionati d'arte contemporanea in diversi luoghi del quartiere.

Uno dei focus della rassegna è su un genere che solo recentemente ha avuto un posto nell'arte contemporanea, ovvero quello dei Murales: presso il Gam di corso Garibaldi 27 angolo via Giorgio Strehler 2, ad esempio, è in mostra fino al 25 ottobre il lavoro «Falcone-Borsellino» degli artisti di Live Painting di Art of Sool a cura di Giorgia Sarti, sul tema della Mafia. Certo, sarebbe un murales vero e proprio solo che, dato che la parete su cui è esposto è vincolata dai Beni Culturali, gli artisti hanno realizzato l'opera su un telo che viene appeso e che quindi non è un intervento permanente nello spazio.

Autentici graffiti, invece, verranno realizzati dal 22 al 25 ottobre sui muri della sede milanese del WWF, nei giardini pubblici di via Tommaso Cazzaniga: lo spagnolo Kraser e gli italiani ReFreshlnk e Ortica Noodles hanno a disposizione pareti vere e proprie per i propri lavori, che si concentrano sulla rappresentazione di animali. L'iniziativa, infatti, rende il nome di «Open the cages#», ovvero «aprire le gabbie», e intende non solo puntare l'attenzione sulla necessità di un maggior rispetto per gli animali, ma anche «aprire le gabbie della mente». Di natura si parla anche in «Still Alive», il focus di Brerart dedicato al paesaggio e la natura umana, affrontato nei Giardini di via Montello: qui un gruppo di artisti pop e street artist come Max Ferrigno, Tomoko Nagao, Stefano Gentile o Domenico Pellegrino, riqualificheranno un muro in stato di abbandono con la propria arte, in un evento-performance di live painting che inizierà domani fino al 25 ottobre. Non solo luoghi aperti: Brerarte sarà infatti presente anche in gallerie d'arte come Osorama, in via Dell'Orso (con la mostra Kabuki Manga a cura di Silvia Fabbri, sulle culture giapponesi pop del Manga e del Kawaii), o al Crimolo Antiquariato di via Fiori Chiari 3, dove oggi, dalle 19 alle 22, inaugura la mostra di Pao, lo street artist che ha esposto anche alla Triennale di Milano o alla Biennale di Venezia. All'evento partecipa anche La Fondazione Adolfo Pini presentando il progetto «Storie Milanesi» attraverso una mostra e un gioco interattivo con i visitatori.

Tra i temi che verranno affrontati dagli artisti nei diversi spazi del nuovo quartiere di Brera dedicato al'arte contemporanea, c'è il rapporto tra Arte e Cibo in vista dell'Expo: Ada Nori, Garrinero, Killer, Giuliano Grittini e altri sono artisti che plasmano i prodotti dell'agroalimentare in opere e installazioni.

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