Cronaca locale

La struttura pensata per l'Expo potrebbe anche diventare definitiva

La struttura pensata per l'Expo potrebbe anche diventare definitiva

«Se entro marzo non arriveranno le autorizzazioni, non faremo in tempo per l'Expo a costruire l'ascensore panoramico per salire sulle terrazze del Duomo». Così Gianni Baratta, dirigente dell'area asset culturali e raccolta fondi della Veneranda Fabbrica del Duomo, fa il punto della situazione dopo la commissione comunale che ha affrontato il tema. Ascensore sì o ascensore no? E soprattutto: se sì, sarà temporaneo o definitivo? Ogni anno 5 milioni di persone visitano il Duomo e in ottocentomila affrontano le lunghe code per le terrazze. Se per l'Expo si attendono 20 milioni di visitatori, la Veneranda Fabbrica prevede che almeno 3 milioni di persone tenteranno l'ascesa alle guglie.
Lo stop (all'idea dell'ascensore, non al progetto in sé) è arrivato dalla Sovrintendenza milanese. Ma il ministero dei Beni culturali, sia pure informalmente, si è detto favorevole e alla Veneranda Fabbrica sperano che la questione si risolva al Comitato nazionale, come ha chiesto la Sovrintendenza regionale. Solo a questo punto, Palazzo Marino può autorizzare l'occupazione di suolo pubblico. Con la spinta di Expo è possibile che l'ascensore panoramico di cui si parla da due anni possa diventare realtà. I lavori dureranno sei mesi. Il punto scelto è la testata del transetto Nord (più o meno di fronte ai portici della Rinascente): qui sono già stati fatti gli scavi della metropolitana e non si rischia di interferire con eventuali reperti archeologici.
Veniamo al progetto. Due ascensori trasparenti, che possono trasportare fino a 21 visitatori ciascuno. A contenerli un traliccio in tubolari metallici che si ispira al ramage, elemento decorativo tipico del gotico, con la densità dei rami che vanno a scemare verso l'alto. La passerella per le terrazze è a quota 48, 7 metri, ma i rami d'acciaio arrivano fino a 60 metri, sotto l'ultimo ordine di guglie. La struttura è autoportante, l'unico punto di contatto con il Duomo è la passerella, sostenuta da tiranti retti dalla torre ascensore.
L'idea è bella, ambiziosa e a costo zero, ciò che non guasta, in questi tempi di casse piangenti. Il preventivo è di 4 milioni di euro. A finanziare la torre ascensori che porterebbe tutti, inclusi i disabili, sulle terrazze con vista mozzafiato sulla città, sarebbero i privati. Sponsor che si “accontentano” della pubblicità nell'area del cantiere e di una quota del 20% sui biglietti per ventiquattro mesi.
La struttura è proposta per rimanere due anni. Ma come ha spiegato l'architetto Paolo Caputo, è progettata per durare. Se dopo l'Expo, la città l'avrà apprezzata, potrà restare al posto che si è conquistata. Se non piacerà, potrà essere smontata nel giro di una settimana.

Ai milanesi l'ultima parola.

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