È stato fermato l'uomo che lunedì scorso si pensa abbia pestato un 22enne e stuprato una 19enne in via Chopin, alla periferia di Milano.
Si tratta di un cittadino colombiano di 25 anni, Freylin David Lopez Villa, con piccoli precedenti per minaccia e porto abusivo di coltello. Non ha reati specifici per stupro e rapina e non appartiene ad alcuna gang di latinos. "Mi ricordo solo la rapina, non la violenza", avrebbe detto ai carabinieri, "Avevo preso dei funghi allucinogeni raccolti nel parco poco prima".
L'aggressione era avvenuta poco prima della mezzanotte di lunedì in via Peressutti all'angolo tra via Ripamonti e via Chopin, nella periferia Sud del capoluogo. Dopo la violenza lo stupratore era fuggito a bordo dell'auto della coppia, ritrovata mercoledì in via del Turchino. Da giorni i carabinieri visionavano le telecamere di sicurezza della zona che hanno permesso di strignere il cerchio su di lui.
"Tutti noi siamo stati feriti da questo episodio perchè riguarda due giovani studenti che hanno subìto una violenza e che faranno fatica a dimenticare. Una ferita per tutta la città di Milano", ha detto oggi il procuratore aggiunto di Milano, Maria Grazia Mannella,"Siamo intervenuti dando la priorità assoluta a questa indagine, è intervenuto con il cuore in mano anche il servizio Antiviolenza della Mangiagalli. Siamo dispiaciuti perché due giovani sono stati oggetto di una violenza gratuita".
Secondo gli inquirenti, il colombiano avrebbe usato una pistola giocattolo per minacciare le sue vittime. Si tratta di un immigrato irregolare e senza fissa dimora che si aggirava spesso in zona ed era conosciuto già alle forze dell'ordine per piccoli precedenti. In passato qualche precedente per minaccia e detenzione di coltello, ma soprattutto una rete di relazioni che è stata utile agli investigatori per il riconoscimento.
Qualche ora dopo la rapina, infatti, il 25enne ha acceso un telefono rubato alla coppia, forse nel tentativo di resettarlo, consentendo agli investigatori di stringere il cerchio su di lui. Fondamentale anche il racconto lucido e ricco di particolari da parte delle vittime, secondo cui l'aggressore indossava un cappellino militare, una felpa con dettagli catarifrangenti e dei grossi anelli.
Decisivo poi il riconoscimento fotografico, che ha consentito ai carabinieri di andare a colpo sicuro: lo hanno trovato in un parchetto dietro l'ortomercato, seduto su una panchina. Non pensava di essere arrestato, tanto che al momento dell'arrivo dei militari si è dimostrato tranquillo e non ha opposto resistenza- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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