Sul palco le meteore di quel teatro che guarda al futuro

Sul palco le meteore di quel teatro che guarda al futuro

Un inizio intenso, serrato, che non lasciava un attimo di respiro per la prima data di Danae, mercoledì 17 aprile al Teatro Out Off con «Aure» della compagnia romana Teatropersona: dalla platea si sentiva un'energia concentrata e silenziosa, un'attenzione completa verso ciò che avveniva sulla scena. Lo spettacolo, che non è stata una Prima («noi non ospitiamo solo Prime e progetti inediti perché vogliamo far vivere il più possibile anche uno spettacolo di ricerca, farlo girare nei teatri» dice Alessandra De Santis, del Teatro delle Moire, direzione artistica del Festival con Attilio Nicoli Cristiani), s'ispira all'opera di Marcel Proust Alla ricerca del tempo perduto, ma la trama sparisce, resta solo il luogo scenico e il corpo degli attori. Non c'è storia e non ci sono personaggi, non c'è dialogo: gli attori diventano figure astratte che si muovono in una stanza circondata da tre porte che si aprono e chiudono. Perché lo spazio è quello della memoria, che Proust descrive come «un secondo appartamento», del sonno, e gli attori si muovono quasi come dei danzatori, in un teatro muto, in cui il gesto è sempre espressione di senso.
Uno spettacolo del genere ha aperto Danae, il Festival di teatro contemporaneo che giunge quest'anno alla sua XV edizione e che, fino al 2 maggio e poi di nuovo in novembre, propone al Teatro Out Off, alla Scuola Paolo Grassi, nel nuovo spazio polifunzionale Zona K, nella Galleria O' e in tutta via Paolo Sarpi, un'invasione di idee e progetti per stimolare nuovi punti di vista e metri di valutazione. Dopo le immagini di Teatropersona, anche i torinesi della Compagnia Tardito/Rendina sono portavoce di uno spettacolo anzitutto di figura: oggi all'Out Off (ore 21) sarà in scena Cerchio lume, lavoro in cui il corpo è utilizzato sempre in bilico tra il tragico e il grottesco, in modo energico e folle, clownesco. Grande attesa per il progetto di Milena Costanzo e Gianluca De Col (Milano), che lunedì 22 aprile alla Paolo Grassi portano avanti il loro approfondimento sulla scandalosa poetessa americana degli anni Settanta Anne Sexton.

Ispirazioni e novità da Nicola Danesi de Luca e Iacopo Fulgi, i clown da Roma che hanno inventato il Tony Clifton Cìrcus: venerdì 26 e sabato 27 aprile invaderanno via Paolo Sarpi, mentre il 30 aprile e il 2 maggio chiuderà la prima parte del Danae Festival l'artista performativa giapponese Naoko Tanaka che porta alla Zona K Absolute Helligkeit, performance sull' «esperienza della luce», e infine, il 2 maggio, alla Galleria O', la Tanaka con il musicista elettronico Markus Popp aka Oval, svolgerà una performance che vede il suo corpo dialogare con la musica.

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