Cronaca locale

Sulla metro aperta di notte primo scontro Bernardo-Sala

Per il sindaco idea "troppo costosa", ma il candidato del centrodestra replica che aiuta "donne e ragazzi"

Sulla metro aperta di notte primo scontro Bernardo-Sala

Comincia già a scaldarsi la campagna elettorale con i primi botta e risposta al veleno tra il ricandidato sindaco Giuseppe Sala e lo sfidante per il centrodestra Luca Bernardo. Che si è visto respingere al mittente la proposta di rendere Milano una città un po' più internazionale, cominciando con il far viaggiare le metropolitane anche la notte almeno durante i fine settimana. Proposta che, a parti inverse, avrebbe fatto anche qualunque aspirante di centrosinistra, ma che ha invece indispettito un evidente già innervosito Sala. «Il dialogo va benissimo, ma va fatto su basi tecniche e non elettorali» la sua replica stizzita a margine della presentazione dell'ampliamento del Museo del Novecento. «Conosco - prosegue con fare professorale - la questione non bene ma benissimo, perché sul tema delle metropolitane da 12 anni ho sempre lavorato con attenzione. All'epoca della Moratti, quando ero direttore generale, avevo fatto lo studio per aprire il weekend: avevamo fatto un test, ma al di là di tutto i numeri non sono molto alti per cui il costo si riversa su tutta la città e diventa insostenibile». Un ragionamento sulla convenienza economica che non convince Bernardo. «Recuperiamo i soldi da altri sprechi - il suo ragionamento - e offriamo sicurezza ad adolescenti, donne e famiglie che vorranno uscire. Con beneficio anche dei commercianti». Per poi rilanciare anche con la proposta di «un tavolo con i tassisti per stabilire tariffe agevolate da riservare alle categorie deboli nelle ore notturne».

Un tema, quello della sicurezza, destinato evidentemente a restare centrale per tutta la campagna elettorale e diventato ancor più d'attualità dopo lo scatenarsi della follia e di tanta delinquenza nella notte dell'Italia campione d'Europa. Perché l'onda lunga delle movide sempre più violente ha travolto quella che in altri tempi era semplicemente un'esplosione di gioia. E così si sono rivisti i vandalismi che ormai flagellano nei fine settimana Colonne di san Lorenzo, Darsena, Navigli e Corso Garibaldi. Occasioni non tanto di tornare a vivere dopo il lockdown, ma liberazione di delinquenza comune che tanto comincia a ricordare quella delle banlieu francesi. «Dobbiamo ridare sicurezza ai cittadini - la protesta di Bernardo - Serve qualcuno che faccia rispettare le regole». Di qui la richiesta di investimenti nella polizia locale e nelle forze dell'ordine e il ritorno all'operazione Strade sicure che aveva portato i militari a presidiare le strade della città. «Sembra impossibile, ma ci sono quartieri dove dopo le 8 di sera la gente non esce. E gli anziani anche prima, per paura di rapine e spacciatori. Non voglio che si militarizzi la città, ma come ha dimostrato il periodo Moratti i soldati hanno fatto bene e trasmetteranno un senso di tranquillità a tutti». Non solo ai residenti, ma anche ai tanti pendolari che arrivano ogni giorno in città e ai turisti che da tutto il mondo cominceranno a tornare. Evitando «quelle scene sempre più frequenti non solo nelle periferie, ma anche in centro con vetrine spaccate, aggressioni e risse nelle quali troppo spesso ci sonio feriti e contusi.

Per non parlare del terrore di residenti e commercianti delle zone diventate teatro abituale di queste violenze».

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