Centottanta chilometri di corsa. Centottanta chilometri tra i Parchi naturali dell'Adamello e dello Stelvio proprio nel periodo più bello, quello dove la luce della montagna è più chiara e quando i cervi vanno in amore. Centottanta chilometri tra le trincee della Grande guerra, la Guerra bianca che su queste cime si contendeva i confini tra l'Italia e l'Impero Austro-ungarico tra il 1915-18. Centottanta chilometri tra strade militari, fortezze, villaggi che testimoniano il passato della «Muraglia Camuna» che serpeggia per chilometri tra rocce e cielo dalla Bocchetta di Valmassa al villaggio alpino di Montozzo, dai forti Mero e Zaccarana alla Città morta. Tra le tracce ancora ben visibili delle battaglie, tra casematte, forti ed interi villaggi militari che ancora oggi sono meta di gite ed escursioni perchè sono tantissimi gli itinerari che offrono la possibilità di visitare i luoghi che la storia ci ha consegnato. Una corsa che sfiora e accarezza un pezzo ancora vivo della nostra epoca, che i nostri nonni e trisnonni ci hanno lasciato in eredità, testamento di una lunga battaglia conservata nei Musei della Guerra Bianca di Temù e di Vermiglio. Una corsa che è qualcosa di più di una corsa quella che andrà in scena il 25-26 e 27 settembre a Vezza d'Oglio e a Ponte di Legno nell'alta Val Camonica. «Un ultra-trail che unisce l'aspetto sportivo a quello della scoperta di un territorio che può regalare grandi emozioni anche d'estate e non solo a chi viene da queste parti in inverno per sciare- spiegano gli organizzatori- Una corsa. un viaggio che è uno spot per una Valle che ha grandissime risorse storiche e ambientali e che aspettano solo di essere scoperte».
Dal punto di vista sportivo l' Adamello Ultra trail è un corsa «tosta». Tre i tracciati. Il primo di 180 chilometri, per atleti esperti su queste distanze, che parte il venerdì da Vezza d'Oglio e sempre a Vezza arriva la domenica con oltre 10mila metri di dislivello positivo e che coinvolge due regioni ( Lombardia e Trentino), otto Comuni (Pontedilegno, Temù, Vione, Vezza d'Oglio, Monno, Incudine, Edolo e Vermiglio) e due parchi naturali: l'Adamello e lo Stelvio. Il secondo tracciato è quello meno duro ma comunque sempre impegnativo di 70 chilometri che parte sabato 26 da Temù e arriva il giorno dopo a Vezza D'Oglio ed è comunque per specialisti di questa discilplina perchè si corre su parte del tracciato della 180 e presenta un'altimetria di tutto rispetto. Infine, ed è la novità di quest'anno, il terzo percorso la «Trenta trail» che si corre domenica 27 settembre da Pontedilegno a Vezza e offre, con i suoi 30 chilometri e con un dislivello decisamente più dolce, la possibilità a tutti di provare a correre e far trekking sui percorsi segnati dell'Alta valle.
«L'ultratrail dell'Adamello è una corsa che ha tutte le caratteristiche per entrare a far parte delle grandissime gare trail mondiali- spiega Gabriele Rosa che proprio da quest'anno collabora con l'organizzazione- Ma c'è di più. Con la trenta chilometri offriamo la possibilità anche a chi ama correre le maratone di fare un allenamento lungo prima dei grandi appuntamenti autunnali su un percorso tecnico e spettacolare dal punto di vista paesaggistico. Ma adatto anche a chi non a mire agonistiche perchè correre da queste parti è sempre un'esperienza».
Via dunque. Le iscrizioni sono aperte fino al 31 agosto e anche per chi non correrà o accompagnerà mogli e mariti a correre l'ultimo week end di settembre sarà l'occasione per scoprire un pezzo di Val Camonica. Accanto all'Ultratrail infatti sono prevsite parecchie manifestazioni di promozione del territorio con guide e percorsi di trekking anche per meno esperti e giri nelle baite. Per godere del silenzio diq euste montagne ma anche per scoprire la grande tradizione culinaria camuna.
Le trincee dell'Alta Valle Camonica risalgono alla prima Guerra Mondiale, la Guerra Bianca che interessò questo territorio tra il 1915 e il 1918. Erano state create per la difesa del confine italo - austriaco e si snodavano lungo le cime del massiccio dell'Adamello-Brenta. Il Passo Tonale era il punto focale per un'eventuale offensiva antiaustriaca. Unica difesa italiana era il forte di Corno d'Aola, realizzato a monte di Pontedilegno. Gli austriaci avevano invece realizzato un grande sbarramento costituito da 5 forti. Le prime linee italiane furono costruite e fortificate in previsione di una guerra tipicamente difensiva. Le disposizioni del Comando Supremo stabilivano infatti che sul fronte Trentino fossero effettuate, ove necessario, solo piccole azioni offensive al fine di occupare posizioni più facilmente difendibili. Furono edificate sul confine tra l'Italia e l'Impero Austro-Ungarico che tagliava trasversalmente le imponenti catene montuose dell'Ortles-Cevedale e dell'Adamello Presanella. La distribuzione difensiva italiana in Alta Valle Camonica faceva capo al grande «Sbarramento del Tonale» che, sul suo fianco sinistro, si identificava nel più ridotto «Fronte del Montozzo», anello di congiunzione con le linee fortificate dello Stelvio.
Le battaglie hanno lasciato tracce ancora visibili : trincee, casematte, forti ed interi villaggi militari spesso meta di escursioni. Sono molti gli itinerari che offrono la possibilità di visitare quei luoghi un tempo teatro di quei tragici eventi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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