Sulle aree dell'ex Falck uno scontro tra bancheIL RETROSCENA Dopo la richiesta a Risanamento di 228 milioni di euro

Sulle aree dell'ex Falck uno scontro tra bancheIL RETROSCENA Dopo la richiesta  a Risanamento  di 228 milioni di euro

A fare a testate sono, ufficialmente, due società immobiliari: ma c'è anche uno scontro tra due colossi bancari dietro le ultime vicende dell'area Falck di Sesto San Giovanni, quella su cui sorgerà (tra l'altro) la Città della salute. Ieri a fare la voce grossa era Risanamento, la società che possedeva le aree del vecchio stabilimento siderurgico e che le ha cedute alla Sesto Immobiliare di Davide Bizzi. Risanamento, che si era vista recapitare da Bizzi una richiesta di sequestro preventivo per la bella cifra di 228 milioni, ieri ribatte brusca con un comunicato in cui definisce le pretese dei rivali «destituita di fondamento» e annuncia che passerà la pratica ai propri legali «per la tutela dei propri interessi», anche perché l'annuncio dell'offensiva di Sesto Immobiliare ha sensibilmente penalizzato l'andamento in Borsa del titolo di Risanamento.
A innescare la contesa c'è la valutazione dei costi di bonifica dell'area: una bonifica che non mette a rischio il percorso della Città della salute, cui comunque provvederà Sesto Immobiliare, ma riguarda il regolamento finale di conti tra la vecchia e la nuova proprietà.

Dietro Risanamento ci sono le banche, con in testa Unicredit, che hanno ereditato l'area dall'immobiliarista Luigi Zunino, andato gambe all'aria; ma anche accanto a Bizzi c'è un big del credito come Intesa, che ha finanziato l'intera operazione Sesto e che adesso sta entrandovi come azionista a pieno titolo. Chi uscirà vincente dallo scontro sulle bonifiche lo deciderà uncollegio arbitrale: ma intanto Bizzi ha voluto mettere le mani avanti.

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