Super Suv omologati con i pezzi illegali: 38 indagati, anche i clienti

Pneumatici e paraurti sovradimensionati con l'aiuto di un'agenzia di pratiche auto

Super Suv omologati con i pezzi illegali: 38 indagati, anche i clienti

Un giro di documenti falsi che permettevano a Suv e fuoristrada modificati con parti non omologate - e dietro il pagamento di cifre anche 50 volte superiori al valore di una comune pratica automobilistica - di circolare liberamente e superare i controlli stradali. «È per questo che lo scopo e l'importanza di questa indagine non è solo perseguire i reati che sono stati contestati - spiega il procuratore aggiunto della procura di Milano Eugenio Fusco, che ha coordinato gli investigatori del Radiomobile della polizia locale in una indagine durata circa due anni -, ma tutelare la sicurezza dei cittadini e della circolazione stradale. Questi fuoristrada così modificati forse possono circolare in una strada di montagna o in strade dove non ci sono veicoli o altri passanti, ma nelle vie cittadine costituiscono un vero pericolo».

La truffa, ideata da un'agenzia di pratiche automobilistiche che si trova in una località dell'hinterland a nord di Milano che aveva clienti in tutto il Paese e a cui ruotavano attorno sia un folto gruppo di procacciatori che di clienti conniventi, ha portato all'operazione «Monster Truck». Tra le 38 persone indagate dalla polizia locale (61 i veicoli ritirati dalla circolazione) c'era chi si occupava di raccogliere sul web l'interesse di proprietari di fuoristrada interessati a modificare le proprie vetture. Ma si trattava di un vero e proprio «servizio completo». C'era anche chi realizzava la documentazione necessaria al veicolo, quindi chi acquistava dalle officine - non conniventi - i pezzi di ricambio che poi erano modificati in maniera completamente illegale, incurante di qualsiasi norma del Codice della strada e, una volta montati sulle auto, risultavano omologate dal punto di vista formale. «Con grave rischio per la sicurezza: parliamo infatti di pneumatici fuori misura, ganci pericolosi, paraurti sovradimensionati, pezzi insomma che rendevano il veicolo potenzialmente pericoloso e di fatto privo di copertura assicurativa. Un reato nel reato» spiega l'assessore alla Sicurezza di palazzo Marino Marco Granelli.

Per falsificare la carta di circolazione, il titolare dell'agenzia apriva una pratica per l'esecuzione del duplicato per deterioramento-dati illeggibili. A quel punto, grazie a una mascherina che riproduceva gli stessi caratteri e l'identico posizionamento delle informazioni, veniva stampato il nuovo certificato falso, con le caratteristiche non omologate richieste dal cliente. Di fatto i dati registrati alla Motorizzazione civile rimanevano invariati, quindi in regola; la copia del libretto conteneva invece tutte le nuove parti del veicolo, così da eludere eventuali controlli stradali.

«Questa operazione testimonia l'alta professionalità e le capacità investigative dei nostri agenti e commissari, in grado di scoprire una truffa che, grazie a siti specializzati e forum per appassionati, era capace di agganciare clienti in tutta Italia - ha detto

il comandante della Locale, Marco Ciacci -. Speriamo passi il messaggio, soprattutto ai giovani, che il rispetto delle norme viene prima di tutto, a tutela della sicurezza di chi guida e di tutti gli utenti della strada».

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