Continua il percorso di riduzione del superticket, la quota aggiuntiva di contributo alle prestazioni sanitarie introdotta dalle regioni in seguito ai tagli dei fondi nazionali del governo Monti.
Attualmente il 62 per cento dei cittadini lombardi non paga il ticket, in particolare nel 75 per cento dei casi per visite ed esami. Si tratta di esenzioni dovute a patologie o per fragilità, come gli over 65 con un reddito annuo lordo inferiore a 28mila euro, i bambini e i ragazzi fino ai 14 anni e i disoccupati o i lavoratori in mobilità con un reddito lordo annuo inferiore ai 27mila euro. Dal 2015 a oggi poi sono state introdotte gradatamente delle misure per allargare ulteriormente le esenzioni, per esempio per i lavoratori autonomi con un reddito lordo annuo inferiore ai 18mila euro. La manovra aveva coinvolto 1 milione e 150 mila lombardi.
Nel 2018 il superticket, che la Lombardia aveva deciso di «spalmare» dagli 0 ai 30 euro è stato dimezzato: una manovra costata 20 milioni di euro che aveva coinvolto 1 milione e 150 mila lombardi.
Due giorni fa la giunta guidata da Attilio Fontana su proposta dell'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha deliberato l'abolizione del superticket sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali da ottobre per le famiglie più fragili. Sono 625mila i lombardi che si trovano in condizioni di potenziale vulnerabilità, stretti tra un reddito medio basso e la presenza in famiglia di minori o persone disabili.
«Queste agevolazioni valgono complessivamente 10 milioni 456 mila euro - ha spiegato il governatore lombardo Attilio Fontana - e si inseriscono nel programma di governo regionale che prevede, in questa legislatura, di ridurre ulteriormente le compartecipazioni alle spese socio-sanitarie». «Siamo arrivati a questo risultato - sottolinea l'assessore Gallera - dopo una serie di verifiche di compatibilità legislativa rispetto alle normative nazionali, che stabiliscono vincoli molto rigidi anche in presenza di adeguate coperture finanziarie. Questa manovra ha ottenuto inoltre piena condivisione da parte delle organizzazioni sindacali e dimostra l'attenzione di Regione Lombardia nei confronti delle situazioni di fragilità».
In concreto verranno esentati dal pagamento del superticket per le prestazioni di specialistica ambulatoriale i nuclei familiari con reddito compreso fra 18 e 30mila euro, le famiglie con reddito superiore a 30mila euro e inferiore a 70mila euro con almeno due minori a carico e i nuclei familiari con reddito pari o inferiore a 90mila euro con un disabile che abbia diritto ad alcune specifiche esenzioni per patologia.
Il lavoro di lima dell'assessore Gallera non si ferma qui:
l'obiettivo è estendere le esenzioni alle forze dell'ordine che debbano recarsi in pronto soccorso per infortuni subiti in servizio o per prestazioni, cure ed esami a seguito di patologie derivanti da motivi di servizio.
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