Sushi e panchine intelligenti cresce il quartiere Fastweb

Pronta a ottobre 2018 la sede per 1.200 dipendenti Ma il progetto Symbiosis trasformerà 120mila mq

Sushi e panchine intelligenti cresce il quartiere Fastweb

Edifici smart, aree verdi dotate di panchine con connessioni multimediali e una particolare attenzione al quartiere. Sta crescendo così il nuovo quartier generale di Fastweb. Saranno 16mila metri quadrati di uffici alle spalle di Fondazione Prada. Solo una parte del progetto «Symbiosis» di Beni Stabili Siiq che complessivamente copre un'area di 120mila metri quadrati a sud dello Scalo Romana. Come ha spiegato Roberto Biazzi, human capital department director di Fastweb, il progetto è stato sposato dall'azienda perché soddisfa le nuove necessità create dalla digitalizzazione della società. Gli spazi, così come i ritmi necessari per farla funzionare non sono più gli stessi. E anche per questo il nuovo modello di edificio smart si presta a ospitare i 1.200 dipendenti del colosso delle telecomunicazioni.

Attenzione alle nuove tecnologie dunque, come dimostra la piazza verde con aree wifi e jack alle panchine che dovrebbe essere pronta insieme agli uffici nell'ottobre 2018. Ma anche ai nuovi stili di vita: al piano terra di uno dei due blocchi in costruzione aprirà un ristorante studiato sia per gli amanti del sushi e della cucina orientale che per chi predilige piatti più tradizionali. Così come ci saranno postazioni per chi vuole mangiare con calma e per chi è interessato solo ad afferrare un panino al volo.

E non c'è cura solo per questo genere di dettaglio, ma anche un ribaltamento totale di prospettiva a proposito delle opere di compensazione, cioè marciapiedi, aiuole e affini che i costruttori scambiano con le amministrazioni locali per avere i permessi: «Queste opere di solito venivano calcolate tra le spese e quindi si cercava di limitarne i costi - spiega Alexei Dal Pastro, general manager di Beni Stabili - mentre noi crediamo che sia proprio dal contesto in cui cresce un progetto che si aggiunge valore agli immobili». Così tutto il quartiere è disseminato di cantierini che stanno riqualificando strade, marciapiedi e spazi pubblici. E proprio per evitare di costruire palazzi destinati a restare vuoti anche lo sviluppo di Symbiosis procede per gradi: prima si cerca un cliente interessato, possibilmente con un nome in linea con la visione improntata al futuro caratteristica del progetto, che prenda almeno il 50 per cento degli spazi. Poi si costruisce. Il tutto è parte di una strategia di ampio respiro di Beni Stabili che sta puntando con decisione su Milano: come precisato da Dal Pastro, «il 60 per cento del portafoglio è concentrato su Milano e l'intenzione è di arrivare all'80». L'azienda controllata da Leonardo Del Vecchio su un portafoglio di 4 miliardi di immobili ne ha dunque 2,2 nel capoluogo lombardo. E questa voglia di investire sulla nuova onda di entusiasmo che sta vivendo la capitale economica italiana sta interessando già gli scali ferroviari. La zona sud di Scalo Romana sta rinascendo un pezzo dopo l'altro, le manca solo di eliminare la cesura con la città rappresentata dai binari: per ora si parla di due ponti che riunirebbero il tessuto urbano. Però sono soluzioni in teoria «temporanee», per quanto la parola sia spesso sinonimo di definitivo, in attesa del completamento del progetto su tutta l'area. Iniziativa a cui i costruttori vorrebbero collaborare proprio per aumentare i valori di quanto edificato a sud.

Per ora però prevale il convincimento che per altri dieci anni non se ne farà nulla: i veti incrociati tra ambientalisti più o meno sinceri, costruttori e amministrazioni pubbliche rallenta ogni ipotesi. Al momento però questa prospettiva non sembra aver fermato la voglia di investire su una città che grazie anche a Expo 2015 sta vivendo una nuova primavera.

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