I sindacati confermano uno sciopero a Linate e Malpensa entro fine mese. Disagi in vista per chi viaggia. La data sarà definita nei prossimi giorni e nel frattempo è possibile che i lavoratori organizzino qualche presidio, a partire dal prossimo consiglio comunale. L’incontro ieri con gli assessore al Bilancio Bruno Tabacci e al Lavoro Cristina Tajani non ha sciolto le preoccupazioni di Cgil, Cisl, Uil e associazioni di categoria autonome sull’ipotesi di vendita di altre quote Sea. Anzi. Prende quota l’ipotesi che il Comune metta sul mercato fino al 25 per cento del pacchetto, consegnando la maggioranza al privato in pole position, il fondo F2i che ha già acquistato a dicembre un terzo degli scali. Inequivocabile la premessa di Tabacci al tavolo: «É vero che mi ero impegnato quattro mesi fa a non scendere sotto il 51% dell’azionariato, ma le condizioni sono cambiate». Il segretario milanese della Camera del Lavoro all’uscita riferisce che «sostanzialmente hanno detto che non c’è una decisione definitiva, ma che se l’amministrazione intende fare investimenti ha bisogno di una vendita straordinaria». I sindacati ribadiscono il no e in attesa di conoscere i piani del Comune su investimenti e privatizzazioni proseguono con la mobilitazione. «Noi eravamo disposti a rivedere al rialzo l’Irpef» fa presente Rosati. Il segretario milanese della Cisl Danilo Galvani e quello regionale della Uil Walter Galbusera confermano la preoccupazione per i posti dei 5.500 addetti Sea, «piuttosto si vendano immobili anche di pregio» parlano di un piano per mantenere il 51% della Galleria e assegnare a una società di gestione il restante 49. «Se dobbiamo far quadrare il bilancio 2012 è più facile e veloce vendere Sea che la Galleria o lo stadio San Siro» stronca Tabacci. Compatti anche nella richiesta di «forzare al massimo il Patto di stabilità» e continuare a pressare il governo affinchè i Comuni trattengano più fondi dal prelievo Imu.
L’assessore al Bilancio ascolta. Ma tira dritto. Anche perchè «la giunta - puntualizza con una battuta - deve pensare a tutti i cittadini, non solo a quelli che prendono l’aereo». E parla degli investimenti «necessari» per trenta nuovi treni della M1 e parcheggi di corrispondenza («abbiamo creato Area C e ci sarà Expo, non possiamo arrivare al 2015 con carrozze di 50 anni, anche per la sicurezza»), housing sociale. Se con i sindacati prende tempo, le strada è più che mai tracciata. «Faremo una gara» e «anche scendendo sotto il 51% si può fare un patto di sindacato importante con l’azionista con cui già collaboriamo». Cioè, F2i. Non è fantasia la grande holding dei cieli nel nord, il fondo «intende entrare anche a Torino» e «si potranno fare ragionamenti complementari, che coinvolgano più scali». Ad esempio? «Servirà una terza pista a Malpensa o si potrà ragionare su un rafforzamento del trasporto commerciale all’aeroporto di Brescia». Anche la Tajani parla come se non esistessero piani b alla vendita di Sea, «il Comune si farà carico delle conseguenze occupazionali, lavoreremo perchè l’eventuale cessione avvenga attraverso un accordo anche sul lavoro». Gli autonomi hanno rilanciato al tavolo l’ipotesi di mettere sul mercato quote riservate au dipendenti e al territorio.
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