Un taglio a felci e degrado la Darsena guarda al futuro

Si dice che la Darsena, il punto di confluenza tra il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese, abbia iniziato a riesistere da ieri, giorno d'esordio dei lavori in vista di Expo 2015, lavori che dovranno consegnare a Milano la sua vocazione di città d'acqua. «Un momento molto atteso per i milanesi - ha dichiarato Gianni Confalonieri, direttore del settore Relazioni istituzionali del Comune -. Finalmente potranno riappropriarsi di uno dei luoghi più belli e suggestivi. Si tratta di una decisione presa dopo un cammino di confronto durato diverso tempo, che ha visto la partecipazione di tutti i soggetti interessati e degli abitanti della zona».
Agli antipodi l'opinione di Alessandro Morelli, capogruppo della Lega a Palazzo Marino: «Rombano le motoseghe per una decisione presa nella stanza dei bottoni della sinistra. Zero condivisione con la città, le associazioni, i cittadini per un progetto vecchio e non confacente alle necessità cambiate di Milano». Mancano esattamente ventisette mesi al primo maggio 2015, giorno d'inaugurazione dell'Esposizione Universale, e serviranno tutti per portare a termine quello che è stato definito «L'anello verde azzurro», che si snoderà intorno all'area dell'Esposizione, comprendendo una pista ciclabile di 125 chilometri che partirà dal Naviglio Grande per arrivare fino al canale Villoresi.
Nel progetto è compreso anche un nuovo spazio verde nell'area collocata a nord, verso piazzale Cantore, lungo la sponda D'Annunzio: una superficie di 2mila e cinquecento metri quadrati che prevede un giardino pubblico. E tutto questo è iniziato ieri, quando alle otto del mattino una squadra di operatori dell'Amsa è entrata nell'area dell'ex porto fluviale intorno alle otto del mattino, tagliando in due ore una parte della vegetazione spontanea. Arbusti, alberi alti anche una decina di metri, nati negli ultimi nove anni nel cantiere abbandonato di un parcheggio sotterraneo mai realizzato.
Non c'è stata alcuna protesta significativa da parte degli ambientalisti del gruppo Darsena Pioniera, che avevano chiesto al Comune di lasciare almeno una piccola parte del bosco spontaneo. Protesta invece Morelli: «Pisapia ha deluso anche in questa occasione. Intanto la mozione leghista per destinare sulla città i 179 milioni delle vie d'acqua attende che il Soviet permetta una discussione democratica».
Molte voci contrarie si sono alzate in questo periodo anche da parte dell'Enpa (Ente nazionale protezione animali) per cercare di salvare un'oasi naturale che aveva portato in città 66 speci di uccelli. Alcuni pioppi e salici sono già stati prelevati in dicembre per essere ripiantati nel parco Baden - Powell della Zona 6.

Il progetto di «riqualificazione» in atto ha ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie, tra cui quella della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali, oltre che l'autorizzazione paesaggistica rilasciata dalla Regione Lombardia.

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