Tamponi, nuove regole: "Il test di guarigione si fa anche in farmacia"

La Regione modifica la fine quarantena. Medici e pediatri invitati a fare gli screening

Tamponi, nuove regole: "Il test di guarigione si fa anche in farmacia"

Cambiano le regole per i tamponi: a fronte dell'enorme richiesta di test, pari a oltre 220mila al giorno, delle code infinite al gelo ai punti tampone, che hanno richiesto in molti casi l'ausilio dei vigili per gestire il traffico e qualche rissa scattata tra i cittadini esasperati, la Regione ha cambiato ulteriormente le regole di accesso. Modificate e snellite le norme per la fine quarantena dei casi Covid accertati: da oggi per eseguire il tampone di fine isolamento i cittadini possono andare, con il provvedimento di Ats, nelle farmacie e sottoporsi a un test antigenico rapido. Non è quindi più necessario avere un tampone molecolare negativo, il cui risultato arrivava dopo almeno 24 ore se non di più, per dichiararsi guariti. Rimane ovviamente valida la possibilità di sottoporsi a tampone anche nei punti delle Asst, nei centri privati accreditati e nei centri massivi.

Anche il medico di medicina generale e il pediatra di libera scelta possono eseguire un tampone di fine isolamento, oppure prenotarlo. A questo proposito la direzione Welfare invita i medici di base e i pediatri a collaborare eseguendo direttamente nel proprio studio i tamponi. Il medici possono eseguire tamponi sui soggetti sintomatici e per confermare la fine isolamento, nei tempi previsti dalla normativa. L'esito (sia negativo, sia positivo) sarà poi inserito nei sistemi informativi regionali o di Ats. Mentre l'approvvigionamento dei tamponi avviene tramite Ats. Ai medici che eseguano il test nel proprio studio è riconosciuto un contributo di 18 euro a prestazione, in sedi esterne di 12 euro.

Per quanto riguarda la quarantena si conferma che i positivi chi hanno ricevuto la dose booster, abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti o siano guariti nei 120 giorni precedenti sono tenuti a rispettare l'isolamento domiciliare obbligatorio di almeno 7 giorni dal tampone positivo (di cui gli ultimi 3 senza sintomi). Per i non vaccinati l'isolamento dura almeno 10 giorni dal tampone positivo.

Chi è sintomatico deve recarsi dal proprio medico di famiglia o dal servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica) per una valutazione: se il medico ritiene necessario un tampone potrà eseguirlo direttamente, prenotarlo o fare ricetta elettronica con la quale il cittadino può andare (solo) nei punti tampone di Asst, privati accreditati e nei centri massivi. Attenzione: non sono più ammessi accessi liberi o autopresentati (senza ricetta o senza prenotazione) ai punti tampone.

Così altra grande novità, che consente di snellire ulteriormente le pratiche e tagliare le code, è che l'esito del tampone antigenico non deve essere confermato da molecolare, mentre non sono ritenuti validi i test autosomministrati.

Sul fronte delle scuole, la Regione ieri ha confermato di «non aver previsto alcuno screening o test preventivo per ricominciare la frequenza scolastica.

Non lo prevedono né le indicazioni regionali, né quelle di livello nazionale» comunica in una nota la Direzione Generale Welfare «a seguito - prosegue la nota - delle segnalazioni relative all'autopresentazione di minori presso i centri tamponi della Lombardia, senza alcuna richiesta del medico curante corredata di quesito diagnostico, ma motivata dalla supposta necessità di effettuare un tampone per preventivo per la ripresa della presenza a scuola».

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