Tasse, ora la sinistra si spacca in tre

Tasse, ora la sinistra si spacca in tre

La sinistra spaccata in tre e un duro attacco dai sindacati al sindaco Pisapia. Giornata nera per la maggioranza a Palazzo marino che ieri non è riuscita a trovare una sintesi sulle esenzioni Irpef, mentre al contrario le sigle sono state compatte nel bocciare in pieno la manovra 2013. Un passo alla volta. Ieri in aula è partita piano la discussione sugli aumenti all'addizionale. Gli emendamenti clou saranno presentati solo giovedì e Pd, Sel e la sinistra radicale sono state costrette a riaggiornarsi prima della seduta dopo la fumata nera di ieri. Dall'incontro con l'assessore al Bilancio Francesca Balzani doveva uscire una proposta unitaria sul tetto di esenzione ma è stato nulla di fatto. Se la proposta che entra in aula come delibera di giunta - tetto di esenzione a 15mila euro e pagamento per scaglioni di reddito - sarà certamente archiviata con un'aliquota unica per tutti allo 0,8% il braccio di ferro a tre vede la Balzani spingere per un lieve aumento dell'asticella a 18mila euro, Sel fino a 24mila euro usando i 26 milioni ricavati dagli aumenti Imu, il Pd con una posizione intermedia: punta a quota 20mila per utilizzare circa 10 milioni su abbonamenti Atm scontati per i pensionati a reddito più basso dopo la maxi-stangata partita a settembre e le proteste e per sostenere il reinserimento al lavoro. «La nostra idea - spiega il capogruppo Pd Lamberto Bertolè - è di non usare tutto il “tesoretto“ sull'Irpef. A 20mila euro il 51% dei milanesi sarebbe esente». Ma, rimarca la capogruppo di Sel Patrizia Quartieri , pensionati e lavoratori a basso reddito i salterebbero dallo zero del 2012 a un'addizionale al massimo, «forse non ha tanto senso dividere in tanti rivoli quel poco di risorse che abbiamo, ma è meglio concentrarle per dare un segnale forte soprattutto alle fasce deboli». La Balzani frena entrambe le posizioni, il salto da 18 a 20mila euro «costa» 7 milioni di euro, «bisogna fare uno sforzo di progettualità, ci aspettano anni impegnativi e abbiamo detto di voler mantenere adeguato il livello dei servizi. Non condivido l'idea che l'equità si raggiunga solo con il calo delle tasse ma garantendo welfare, manutenzioni, servizi». Più possibilista invece Pisapia, «se ci saranno miglioramenti da parte del consiglio sar positivo, ho dato anche dei suggerimenti». Trovata (prima o poi) la quadra a sinistra, la naggioranza dovrò fare i conti con Pdl, Fdi e Lega pronti alle barricate per un'esenzione fino a 25-30mila euro.
Attacco duro di Cgil, Cisl e Uil alla giunta nell'incontro di ieri con i capigruppo dei due schieramenti.

Hanno definito «inaccettabile» Irpef, spingendosi addirittura a chiedere i 40mila euro di soglia («colpiti eccessivamente pensionati e lavoratori dipendenti»), denunciando lo scarso coinvolgimento sul Bilancio (il sindaco non li ha mai ricevuti), chiedendo lumi sugli stipendi dei dirigenti in Comune e nelle partecipate («la spending review non li ha toccati, non possono guadagnare più di Obama» la frecciata del segretario Uil Walter Galbusera) e definendo «ai limiti della legittimità» i bandi spot i in Galleria, senza pensare a un piano generale. E avvertono: «Stiamo pensando a un presidio davanti a Palazzo Marino per far capire meglio le nostre proposte».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica