Vista l'incertezza delle previsioni, il weekend in città pare quasi scontato, ma le attrattive non mancano. I musicofili ne hanno per tutti, tra jazz, concerti nelle chiese e musica da camera. Domani in particolare sono attese due leggendarie star americane: il sassofonista Charles Lloyd che si esibirà nel consueto matinée dell'Aperitivo al Teatro Manzoni, e il polistrumentista Bill Evans attesissimo per la serata del Memo Restaurant, la nuova interessante music hall di via Monte Ortigara fondato dall'appassionato Memo Colucci. La rassegna diretta da Gianni Gualberto Morenbaum, è ormai un appuntamento storico per i milanesi e quest'anno festeggia il suo trentennale. Sul palco, una lunghissima serie di grandi star internazionali che attirano sempre il tutto esaurito, anche in virtù di una politica di prezzi a dir poco popolari.
L'appuntamento più ghiotto è certamente quello che vede sotto i riflettori Bill Evans, sassofonista di casa nella nostra città dove lui stesso ha confessato di avere molti fan e di trovarsi assai bene. Evans ha sempre speso parole lusinghiere per Milano, definita «un luogo ricco di arte e molto stimolante per suonare, dove si ascoltano molti artisti internazionali e il pubblico è molto competente». Evans è figura di primo piano nel panorama musicale dove è riuscito a coniugare il calore del jazz con l'esuberanza del country creando un suono funk che poi alcuni critici hanno definito «soulgrass», dal nome di un suo celebre disco. Soulgrass è poi passato a indicare un particolare genere che risulta semplicemente una fusione country-jazz.
Bill Evans ha suonato con mostri sacri del firmamento musicale. Con il «divo» Miles Davis ha lavorato dal 1980 al 1984 e poi è stato al fianco di John Mc Laughlin, Herbie Hancock e gli Allman Brothers Band.
Charles Lloyd invece manca da molti anni da Milano ma anch'egli è artista di grande caratura e ha suonato con B.B. King e Bobby Bland. È stato uno dei primi artisti jazz a vendere un milione di dischi. Avvenne nell'ormai lontano 1966 con «Forest flower», rimasta nell'immaginario collettivo come qualcosa di irraggiungibile e alto.
Ma anche gli amanti della classica hanno di che scialare.
Domani, per la rassegna «Vespri d'organo», a Santa Maria della Passione un programma strettamente bachiano verrà eseguito da Davide Gorini. Immancabile, poi, il matinéè all'Auditorium con l'Orchestra Verdi che che ha in programma un Quintetto per clarinetto e archi di Weber di Paul Hindemith.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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