Tenta di raggirare anziano, la banca lancia l'sos

Una polacca in manette. La polizia avvertita grazie alla direttrice dell'istituto di credito

Una 26enne polacca, Miriam Kyerpacz, con precedenti è stata arrestata per truffa aggravata intorno alle 15 di martedì circa, poco lontano da Casa Milan, al Portello. La vittima è un 78enne italiano. Sul posto sono intervenuti i poliziotti delle «Volanti» allertati dalla dirigente della sede della banca presso cui l'anziano si era recato a prelevare una somma di denaro da consegnare alla truffatrice.

L'anziano era stato contattato telefonicamente dalla polacca che gli aveva chiesto del denaro con la scusa di dover aiutare la figlia che aveva causato un incidente stradale grave. La vittima si è recata in via Faruffini per prelevare e, nonostante le perplessità dei dipendenti, ha preteso i contanti per poter aiutare la figlia. Giunti sul posto grazie alla chiamata della direttrice dell'istituto bancario, gli sono riusciti a seguire l'anziano mentre si recava a consegnare il denaro alla polacca. Un poliziotto è riuscito a nascondersi nella vettura dell'anziano, sdraiandosi sul sedile posteriore, in modo da non perderne le tracce, mentre i colleghi lo seguivano a distanza. Nei pressi di Casa Milan l'anziano si è fermato per incontrare la polacca e consegnarle il denaro prelevato, oltre 3mila euro, egli agenti l'hanno arrestata. Fino all'ultimo la vittima era convinta che la polacca fosse realmente amica della figlia e che voleva aiutarla. La donna aveva addosso 750 euro in contanti su cui sono in corso accertamenti.

Il neo questore di Milano, Marcello Cardona, vorrà certamente continuare l'impegno del suo precedessore, ora questore di Napoli, Antonio De Iesu. Che dal suo arrivo in città, un anno fa, ha voluto fortemente incontrare gli anziani di Milano nei loro quartieri.

Per condividere il loro disagio come vittime delle cosiddette truffe «porta a porta» e insegnare come difendersi al meglio davanti a un reato subdolo, messo a segno da gente intelligente, creativa, con almeno una base informativa (sanno sempre i nomi dei familiari delle vittime, ndr) abilissima persino nel simulare le voci sofferenti di parenti al telefono che chiedono soldi perché in situazioni di emergenza. Inoltre sono consapevoli di rischiare ben poco dal punto di vista penale a fronte di grandi profitti.

PaFu

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