Thovex, quelle vette da oscar

Silenzio, non servono parole. Giusto qualcuna, comunque poche. «Few Words» di Candide Thovex lo si guarda molto di più di quanto lo si ascolti. Merito delle immagini, che mozzano letteralmente il fiato e ci fanno capire di che pasta è fatto questo ragazzo francese arrivato a pochi millimetri dall'inferno, per poi volare di nuovo in alto toccando il cielo con i suoi sci. Per chi non lo conoscesse, Candide Thovex è un pioniere dello sci moderno. Un campione del mondo sia nelle discipline freestyle che nel freeride. In settimana a Milano ha presentato in anteprima il suo Few Words, primo lungometraggio sullo sci a entrare nel circuito cinematografico in Italia. Il 12, 13 e 14 novembre il film sarà proiettato al «The Space Odeon» di via Santa Radegonda, all'interno del programma d'iniziative Extra e in altre 35 sale italiane.
Ma di che si tratta? Il filo conduttore della pellicola è la carriera di Thovex. Si vedono immagini degli inizi, nella sua La Balme, quando già a 9 anni si avventava su ogni gobba di neve e ghiaccio gli si parasse davanti. E poi pian piano si arriva ai giorni nostri, tra backflips e D-spin spettacolari. Un salto dopo l'altro, una discesa dopo l'altra. Al pubblico non è risparmiato nemmeno il brutto incidente del 2007, quando Thovex rischiò letteralmente di rompersi l'osso del collo nel tentativo di saltare il Grosse Bertha. Quarantaquattro metri di big air, il più grande salto mai costruito. «La neve era troppo calda - racconta al Giornale il protagonista -. Capii subito che non avevo preso abbastanza velocità e che mi sarei sfracellato a terra». Una caduta spaventosa, che gli provocò la frattura di diverse vertebre. I dottori parlarono subito di miracolo: pochi millimetri e di Thovex avremmo dovuto parlare al passato. «Per mesi non ho voluto guardare le immagini dell'incidente. Non sapevo nemmeno se sarei tornato a sciare. Oggi va decisamente meglio. Se lo rifarei? Perché no, ma vai tu per primo...». La caduta contribuì ad avvicinare il francese al freeride, disciplina che prevede discese fuoripista su neve fresca e spesso in luoghi incontaminati. Da debuttante nel 2010 Thovex ha vinto il Freeride World Tour, una sorta di campionato del mondo della specialità. Il prossimo passo potrebbe essere partecipare alle Olimpiadi di Sochi del 2014, che introdurranno nel programma nuove gare di sci freestyle. Guardando «Few Words», però, si intuisce come la filosofia di fondo non sia quella di vincere medaglie a ogni costo. Meglio una discesa con gli amici o in solitaria immerso nella natura. Proprio la natura è la vera attrice protagonista del film. «La scelta di usare spesso inquadrature molto ampie non è casuale - spiega Thovex -. Per quanto possa compiere gesti magnifici, l'essere umano resta piccolissimo rispetto alla montagna».

Un pensiero seguito alla lettera durante le riprese, in cui per esempio gli elicotteri sono stati usati una sola volta, nonostante le ripetute difficoltà nel raggiungere e riprendere alcune cime. Gli animali avranno gradito, sebbene un lupo abbia attaccato Thovex appena dopo una scena del film.

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