Francesca Amè
Che cos'hanno in comune «Il clown» di Chagall, «La mariée» di Picasso, e poi ancora le «linee» di Pietro Manzoni, certi ritratti di Giosetta Fioroni, il «Negativo Positivo» di Bruno Munari, i colorati disegni a penna biro di Alighiero Boetti? Il supporto «povero», leggero e malleabile su cui sono stati creati: la cara vecchia carta. Il fascino del più semplice e raffinato dei materiali usati da artisti e fotografi si mette in mostra a Lugano a «WopArt/Work on Paper Fair», la prima edizione di una fiera interamente dedicata alle opere su carta (dal 2 al 5 settembre, al Centro Esposizioni del capoluogo ticinese). Scelta felice quella di Lugano, che ha appena ospitato al Lac una mostra sulla «press art», l'arte realizzata con la carta da giornale, secondo la definizione di Peter Nobel, che ne è il maggiore collezionista al mondo. Segno, questo, di quanto la carta, in un mercato sempre più invaso da video, installazioni e arte digitale, non abbia perso il suo potere seduttivo (e il favore dei collezionisti). La prova è anche nella varietà delle opere proposte in fiera: dal disegno antico alla stampa moderna, dal libro d'artista alla fotografia, dall'acquarello ai collage, la scelta è ampia. Una cinquantina sono le gallerie internazionali presenti alla Fiera Wopart. In questo viaggio artistico dal Cinquecento ai nostri giorni spiccano piacevoli sorprese: il piccolo, colorato clown di Chagall presentato dalla Imago Gallery di Londra, il delizioso disegno in bianco e nero di Kentridge («La dolce vita») portato dalla galleria Lia Rumma, le suggestive foto su carta di Flourish per Monica De Cardenas, i disegni di Luca Pignatelli (M77 Gallery), per non parlare dei disegni a biro su tre fogli di Alighiero Boetti da Tornabuoni.
E poi ancora la rielaborazione grafica di «Hope« di Robert Indiana, gli acrilici di Sam Francis e, immancabili, le prove dei futuristi Balla e Depero che sfruttano la duttilità della carta per la loro versatile creatività. La carta è strumento antico, oggi scelto anche da artisti come Davide Benati per i suoi acquarelli, e «WopArt» dà spazio a tutta una generazione di artisti contemporanei che si sono lasciati con piacere sedurre. La fiera non si concentra solo sulla produzione attuale: oltre a conversazioni sull'andamento mercato e sul collezionismo delle opere su carta, propone quattro interessanti mostre di approfondimento. Il loro focus è sul ritratto: «I ritratti di Palazzo Belgioioso. Quando gli artisti dipingono gli artisti», a cura di Massimo Pulini, ci porta nella Milano risorgimentale, davanti ai volti di Achille Beltrame, Domenico Induno, Angelo Morbelli. Raffinata la selezione, proveniente dall'auditorium LaVerdi e curata da Paolo Manazza, de «I musicisti di Gianni Maimeri»: i ritratti (Toscanini compreso) del disegnatore più acuto e glam all'epoca in cui la Scala era davvero il tempio della lirica.
Compito di Aurelio Amendola, maestro della fotografia, chiudere il percorso espositivo sul tema, con una mostra curata da Walter Guadagnini di scatti che trasformano gli artisti da demiurghi a «oggetti d' arte».(Info: Wopart, 2-5 settembre; Centro Esposizioni, Via Campo Marzio, Lugano)
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