Chiara Campo
Lancio ufficiale venerdì alle 18.30 al Teatro del Buratto in zona Maciachini. Da novembre, via al tour nei nove Municipi: tre scuole al giorno per tre domeniche. La campagna con l'invito a partecipare scorrerà sui video-schermi del Comune sparsi in città e, una settimana prima di ogni incontro con sindaco, assessori e consiglieri, verranno distribuiti volantini nella zona. Dal piano periferie da 356 milioni di euro lanciato da Beppe Sala a inizio mandato con la promessa (realizzata finora al 25%) di trasformare 5 zone della città - Qt8 e Gallaratese, via Padova-Adriano-Rizzoli, Corvetto e Porto di mare, Giambellino e Lorenteggio, Niguarda e Bovisa - si passa al «Piano quartieri», con opere finanziate in 40 rioni su 88, compreso il centro, per un totale di 1,6 milioni di euro. Un miliardo e 400mila euro sono già vincolati a progetti specifici, altri 100 milioni saranno un «cuscinetto» da usare per interventi di emergenza, 200 milioni verranno assegnati d'intesa con i Municipi, i tour (quello di novembre sarà il primo giro) serviranno a raccogliere le proposte dei residenti. Il Municipio 8 è quello che attira più fondi (circa 250 milioni), seguono Municipio 6 (240 milioni) e 9 (164 milioni) con un focus speciale su Niguarda. Sala aveva promesso al presidente di Confcommercio Carlo Sangalli mesi fa di usarlo come quartiere test per attirare nuove attività.
Il sindaco ha anticipato il quadro generale del Piano quartieri lunedì sera ai consiglieri di maggioranza che nello slang dei giovani lo hanno definito «tanta robba». E Sala ha precisato ieri che la cifra importante ma «si è trattato di rimettere in ordine progetti già vivi, siamo andati a recuperare anche piani che erano nel piano delle opere pubbliche di parecchi anni fa e dimenticati». Nel calderone degli 1,6 miliardi sono compresi, per dire, il teatro Lirico che sarà inaugurato (se finalmente tutto va bene) a febbraio 2019, il restyling di piazza Sant'Agostino già annunciato da mesi o la ricostruzione del quartiere popolare di via Giambellino già messo a bilancio da Comune e Regione. Sono inseriti interventi in parchi, scuole, musei, impianti sportivi. Anche i 356 milioni del piano periferie annunciato nel 2016 contribuisce alla maxi spesa. Ci sono fondi comunali, regionali, statali e anche privati, opere a scomputo degli oneri di urbanizzazione. Tant'è, Sala ricordato ai suoi che si va verso il voto delle Europee, «bisogna fare squadra ed essere molto presenti nei quartieri, dobbiamo essere bravi a raccontare cosa abbiamo fatto e faremo». Alle Politiche del 4 marzo c'è stato un ulteriore tracollo del Pd nelle periferie a vantaggio del centrodestra. E il voto Ue in città sarà (anche) una pagella alla giunta Sala. «Il 21 dicembre - ha ricordato ieri il sindaco alla premiazione dei progetti del Bando alle periferie - scatta la seconda metà del mandato, ora non bisogna inventarsi nulla ma far sì che le cose di realizzino». Anche se alcuni progetti «potranno finire nel 2022». Autore materiale del piano è il direttore generale Christian Malangone. Ora ammette il capogruppo Pd Filippo Barberis «dovremo fare pressione sulla macchina amministrativa perchè non ci siano intoppi. Ho proposto anche una mappa delle aree degradate, parallela a quella delle opere, dove aumentare presidi di sicurezza e sociali se serve».
Il delegato per le periferie Mirko Mazzali insiste: «Dobbiamo andare in tutta la città a spiegare cosa si sta facendo». Il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale contesta: «Sala non faccia il bauscia, a metà mandato la sua ossessione per le periferie ha prodotto solo annunci».
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