Cronaca locale

La tragedia diventò miracolo «Sully» stasera in anteprima

Il film di Clint Eastwood è tra i favoriti agli Oscar

Oggi Chesley Sullenberg ha 65 anni e rivedersi immortalato da Tom Hanks nei fotogrammi di Clint Eastwood che ambiscono agli Oscar 2017 farà sicuramente un certo effetto. Sully, come è stato soprannominato da quel 15 gennaio 2009 oggi è un eroe ma, allora - al momento di salire su quell'airbus dell Us-Airways in partenza dall'aeroporto La Guardia di New York, diretto a Charlotte in North Carolina - non avrebbe mai immaginato di diventarlo.

Poco dopo il decollo, l'aereo pilotato da Sullenberg visse una tragedia. Trovatosi davanti all'improvviso uno stormo di oche, non riuscì a evitare l'impatto. Gli animali morirono drammaticamente e il velivolo ebbe conseguenze irreversibili. Motori rotti e uno squarcio nella carlinga, ma questo fu evidente solo in un secondo momento. A bordo 155 persone. La caduta era inevitabile.

Sully fu invitato dalla torre di controllo a tornare a La Guardia dove, nel frattempo, tutti i voli erano stati bloccati in decollo e in atterraggio. Ma il capitano si accorse che, senza motori, mai sarebbe riuscito nell'impresa. Il messaggio alla torre di controllo fu laconico e inequivocabile. «Atterriamo sull'Hudson». La Grande Mela era nella morsa del gelo. Temperature sottozero e l'acqua sarebbe diventata una tomba. Sully paralizzò l'attenzione della metropoli che guardava quelle abili volute col terrore di un nuovo attentato dopo le Torri gemelle.

Fu un miracolo. Tutti salvi i passeggeri. Dopo l'«ammaraggio» alcuni furono sistemati sulle scale di emergenza gonfiabili, usate come canotti. Altri rimasero sulle ali a pelo d'acqua aspettando i soccorsi che furono immediati. L'ultimo a uscire fu lui. Chesley Sully Sullenberg di anni 57. Proprio come Schettino...

La sua storia non si fermò agli States, ma fece il giro del mondo. Attonito davanti a quell'uomo che salvò 155 vite più quelle dell'equipaggio. Ma col tempo, il mondo dimenticò. Tranne lui, Clint Eastwood. A 86 anni, memoria fervida, ha tradotto quella tragedia - rimasta tale solo per le oche - in un film, Sully, che stasera alle 21 viene proposto in Sala Bio al cinema Colosseo.

In prima nelle sale americane dal 9 settembre, ha incassato oltre 35 milioni di dollari con primati al botteghino nel primo weekend di programmazione ed è il favoritissimo per gli Oscar 2017. In Italia arriverà a dicembre ed è una prestigiosa anteprima, come consuetudine, scontata per i lettori de Il Giornale che si registreranno sul sito come indicato nel bollino.

SteG

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