Tram gratis, case ristrutturate in due anni, sussidi comunali e Navigli riaperti. La Milano delle primarie è una città fantastica, che non ha niente a che vedere con quella reale. Nella discussione fra i quattro aspiranti alla «nomination del centrosinistra» è difficile scovare proposte concrete sulle reali emergenze dei cittadini, ma certamente non mancano le promesse. Nella «sfida» fra Francesca Balzani, Beppe Sala, Pierfrancesco Majorino e Antonio Iannetta non risultano proposte degne di nota su quelle che emergono come le maggiori preoccupazioni dei cittadini, in particolare l'insicurezza e il degrado dei quartieri (soprattutto di periferia) oltre alla crisi economica. In compenso fioriscono gli annunci. Improbabili, esagerati, infondati. Insomma, le «sparate».Ora, c'è un problema. Le promesse sono fatte da chi ha in mano le chiavi del Comune. Balzani è vicesindaco, Majorino gestisce un assessorato pesante ed è un big del Pd locale.
Beppe Sala, è vero, è un esordiente in politica ma si è precluso da solo la possibilità di presentarsi come nuovo: ha con se una truppa di sette-otto assessori uscenti che lo accompagnano in giro per Milano. E dunque: Perché dovrebbe ridurre le tasse chi le ha enormemente aumentate? È credibile quando promette il taglio delle tariffe Atm chi ha esordito rincarando del 50 per cento i vecchi biglietti?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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