Antonio Ruzzo
Nell'autodromo di Monza è stata la notte delle bici. Dal tramonto all'alba come recitava il sottotitolo della 12ore Cycling Marathon, la sfida era pedalare per una notte senza mai fermarsi. Tante bici quasi 900, sempre in pista con squadre che si davano i cambi ogni due o tre giri ma anche con chi ha avuto il coraggio di correre sempre da solo. Ed sono stati parecchi. Era la seconda edizione della Cycling marathon, un evento che ha portato in pista migliaia di persone e che è anche l'esempio di come l'Autodrommo possa vivere ed elettrizzarsi anche quando non rombano i motori. Una manifestazione che il 24 e il 25 settembre sarà replicata sul circuito di Misano con la stessa formula che è quella di una gara endurance non stop. Dodici ore di fatica e di velocità che a Monza la notte scorsa hanno visto i partecipanti sfidare non solo la notte con i faretti delle loro bici ma soprattutto la pioggia e un temporale che ha reso l'avventura ancora più epica. I più forti, quelli che hanno pedalato per vincere, in 12 ore hanno percorso 513 chilometri dopo 89 giri di pista. Gli altri dietro. Ognuno con la voglia di misurarsi in una gara che ha il fascino dell'impresa. E bastava entrare nei box dove solitamente si fa assistenza alle monoposto per capire che la Cycling Marathon è un happening fatto di caffè, merendine, piatti di pastasciutta, massaggi, ruote da montare e smontare, materassini su cui appisolarsi. E' una storia da raccontare. Ognuno scrive il capitolo che può. Quello che è nella sue testa e nelle sue gambe. Una notte che è passata con la paura di un temporale che ha reso la pista insidiosa più di quanto non possa già essere di notte illuminata dalle luci di una bicicletta. Con i tempi dei passaggi delle squadre che aggiungevano adrenalina a quella che già c'era e con il via-vai di un popolo di appassionati che non ha chiuso occhio: «É una formula che funziona- spiegano gli organizzatori- perchè al fascino di correre in notturna in un autodromo come questo si aggiungono la validità di una gara molto tecnica per chi corre davanti e il piacere di vivere un'avventura per chi lo fa con uno spirito più goliardico».
Al via molti big tra cui Linus, Alex Farolfi e Aldo Rock di radio Deejay, l'assessorre regionale allo sport e medaglia olimpica Antonio Rossi, Anna Mei recente primatista mondiale sulla distanza sulle 24ore. E in gara c'era anche la squadra del Giornale che ha strappato un onorevole 94 posto pedalando per 435 chilometri a una media di 36 orari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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