Trasporti, Comune tira dritto "Biglietto a 2 euro da aprile"

L'assessore Granelli: "Si parte da Milano e Monza". Comazzi (Fi): "Pronto un esposto alla Corte dei conti"

Trasporti, Comune tira dritto "Biglietto a 2 euro da aprile"

Sull'aumento del biglietto a 2 euro il Comune tira dritto. Addirittura indicando la data di aprile (si tratta di un aumento di 50 centesimi solo per il biglietto ordinario, che non andrebbe a intaccare gli abbonamenti annuali) sul territorio di Milano e Monza. Queste almeno le intenzioni di Palazzo Marino, principale azionista dell' Agenzia di bacino metropolitano, che appunto ha intenzione di prendere la decisione, senza il consenso della Regione.

L'assessore alla Mobilità Marco Granelli ieri in commissione si è dichiarato determinato ad andare avanti, all'indomani del video messaggio del sindaco Beppe Sala che chiedeva ai 4 milioni di milanesi della città metropolitana un «piccolo sacrifico per far funzionare i servizi». Un messaggio che non è piaciuto per nulla al governatore della Regione Attilio Fontana che ha ribadito la posizione: «La Regione non ha detto no al biglietto unico integrato, ma ha chiesto tempo per applicarlo su tutta la Regione in modo che no ci sia una parte penalizzata».

Palazzo Marino ha fretta - le scadenze del bilancio incombono - e intende partire invece da Milano e Monza. «L'agenzia vuole andare avanti - ha spiegato Granelli - e noi crediamo che dobbiamo dare una risposta ai milanesi tutti, sia quel 1,3 milioni che abita dentro i confini di Milano sia quei milanesi che abitano nell'area metropolitana e che sono in tutto 4 milioni di persone, dobbiamo dare una risposta che rende sostenibile il trasporto pubblico. Se il trasporto pubblico, e non il bilancio del Comune - ribadisce Granelli - ha un deficit di 140 milioni tra quanto costa e quanti soldi arrivano dai titoli di viaggio e dai contributi Regione- Stato, c'è un deficit oggi di 140 che diventano 171 con le opere che abbiamo in corso e che vogliamo portare avanti. Noi crediamo che questo deficit vada coperto con le risorse di chi utilizza occasionalmente il trasporto, premiando invece i pendolari e le persone che lo utilizzano abitualmente. questa è la nostra scelta, motivata tecnicamente, in perfetta linea con la legge regionale del 2012».

È pronto «a fare un esposto alla Corte dei Conti» Gianluca Comazzi, consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia in Regione «nel momento in cui il Comune decidesse per l'aumento tariffario senza il via libera della Regione all'agenzia di bacino metropolitana dei trasporti».

Il «giochino» del Comune è facilmente smascherato: se per l'integrazione tariffaria servono «solo» 8 milioni di euro, ora Palazzo Marino conta 50 milioni di euro dall'aumento del biglietto da 1,50 a 2 euro significa che la fretta e la nuova somma sono giustificate da esigenze di bilancio e non dalla volontà di portare a a casa l'integrazione tariffaria, su cui il governatore Fontana si è più volte detto d'accordo, «con i tempi e i modi debiti».

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