Travolge con l'auto l'ex fidanzata

Il giovane ha chiesto un incontro alla mamma di suo figlio per fare pace. Al suo no, le botte e l'investimento

Travolge con l'auto l'ex fidanzata

Dopo tre anni di tira e molla, durante i quali hanno pure fatto un figlio, la loro relazione era definitivamente finita un anno fa. O meglio era quello che pensava lei. Lui invece non era molto d'accordo e l'altra sera ha chiesto un nuovo appuntamento. Anche se il compagno non s'era mai dimostrato violento, la ragazza ha preferito presentarsi «scortata» da un amica e dal fratello. Saggia idea, perché dopo un violento litigio, il giovane è salito in auto travolgendo le due donne. Finendo la sua corsa prima contro una pensilina Atm e quindi in galera con l'accusa di tentato omicidio.

Matteo R., 22 anni, ha indubbiamente un carattere un po' spigoloso tanto da aver litigato anche con i genitori che, esasperati perché non sembrava aver voglia di trovare un lavoro, quattro anni l'avevano cacciato di casa. Rifugiatosi dai nonni in zona Garibaldi, aveva quasi subito iniziato una relazione con una sua coetanea, G. D., con la quale erano andati a vivere insieme alla Comasina. Anche lei però non aveva un'occupazione fissa, tuttora svolge lavoretti saltuari, e forse questo ha minato il loro rapporto. Si lasciano una prima volta tre anni fa, poi tornano insieme, lei rimane incinta e due anni fa nasce il loro bimbo. Infine l'anno scorso la rottura definitiva.

E così veniamo all'altra notte quando, dove infinite insistenza, G. D. accetta di incontrare il ragazzo. Non si fida molto però e si presenta all'appuntamento all'1 in piazza Bonomelli con il fratello di 17 anni e l'amica di 19. Tra scoppia il litigio, si intromette l'amica, si intromette anche il fratello e a quel punto Matteo perde la testa, sale sulla sua Panda azzurra, ingrana la marcia e punta contro la sua ex. L'amica l'afferra per un braccio per tirarla da parte e questo forse le evita il peggio. Le due donne sono comunque investite, anche se di striscio.

Alla scena assiste un tassista che chiama subito il 113, un paio di volanti arrivano sul posto, dove trovano già il 118 all'opera per assistere le due giovani ferite. Notano anche la panda semidistrutta contro la pensilina Atm, e ben presto rintracciano Matteo in un bar, con il volto tumefatto e sanguinante. Il ragazzo non ci mette molto ad ammettere le sue responsabilità, anche se cerca di accreditarsi come provocato. Spiega infatti che il fratello della sua ragazza lo aveva minacciato con un coltello. Coltello che effettivamente viene trovato in strada. Anche se il 17enne nega la circostanza, confessando tuttavia di aver rifilato un pugno all'ex cognato dopo l'investimento.

Alla fine le due ragazze vengono portate al Galeazzi e trattenute

24 ore in osservazione per precauzione. Ma a parte qualche microfrattura alla gambe, non sembra abbiano riportato grossi danni. Mentre Matteo finisce dritto a San Vittore con un'accusa piuttosto pesante: tentato omicidio.

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