Tre giorni «ad alto tasso di sessualità non convenzionale». Ci saranno laboratori per imparare a costruire sex toys, per apprendere le tecniche del bondage e - riservato alle più estreme - per «conoscere e sperimentare le tecniche sadomaso». Ci sarà qualche corso a numero chiuso e a pagamento (circa 10 euro di iscrizione). Benvenuti in un club a luci rosse della periferia? Macchè, da domani a domenica l'indirizzo giusto per le donne che vogliono apprendere l'arte della sottomissione o imparare da esperte drag queen a camminare sui tacchi e mettere le ciglia finte, è via Santa Croce 19. Proprio l'ex scuola elementare del Comune, occupata dal collettivo Zam. All'ombra della chiesa di San Lorenzo si terrà la «Ladyfest», festival «queer e femminista di cultura indipendente» nato nel 2000 negli Usa. Le organizzatrici sintetizzato così l'evento: «La Ladyfest pornifica Milano perché mette in gioco i corpi e il loro sfiorarsi nelle strade e nelle piazze. Si riappropria della città e legittima il piacere». Ci saranno workshop, incontri, performance, concerti, proiezioni «su corpi, sessualità e piacere».
Aprirà la manifestazione uno «speed debate» sulla scelta della non maternità, in altre sale Eleonora Dall'Ovo, conduttrice di programmi su transgeneder e omosessualità a Radio Popolare, insegnerà a «riappropriarsi della propria mascolinità», le Ninas Drag Queen mostreranno come applicare i glitter alle unghie, in calendario un workshop sul «bondage giapponese declinato al femminile» o esplorare e costruire i giocattoli del piacere. Nel cortile dello Zam per tutti i tre giorni ci saranno installazioni, banchetti, mostre.
Lo zam ha festeggiato da poco un anno di occupazione. Le proteste del quartiere in questi ultimi mesi sono state accese, le mamme della zona le hanno anche «cantate» agli autonomi, nel senso che hanno inciso e fatto circolare su Youtube una video-denuncia sulle notti senza sonno a causa della discoteca abusiva, il degrado e la sporcizia creati dagli occupanti e dalle centinaia di ragazzi che frequentano feste ed eventi. Il sipario si sta per chiudere. Un paio di giorni fa i tecnici dell'assessorato ai Lavori pubblici sono stati avvistati nella scuola per un sopralluogo sui rischi statici dell'edificio. Ci sono aree pericolanti, si rischia un disastro in un luogo pubblico. Palazzo Marino dopo un anno di tolleranza totale e silenzio sull'occupazione sembra pronto a sporgere denuncia e chiedere alla questura lo sgombero, toccherà all'assessore alla Scuola Francesco Cappelli fare il passo. Difficile che il collettivo venga allontanato prima del «festival del sesso alternativo». Il consigliere di Fdi Riccardo De Corato ha mandato un telegramma a «sindaco, prefetto e questore perchè intervengano al più presto, il palazzo ha problemi statici gravi va sgomberato subito, prima di una festa che durerà tre giorni e tormenterà ancora i residenti del quartiere».
Opposta l'opinione del consigliere di Sel Luca Gibillini.
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