A quattro giorni dalla chiusura dell'Expo è già tempo di bilanci. Ciò che succederà dopo è ancora tutto, o quasi, da definire ma ciò che è successo è in parte nei numeri. A cominciare dalle presenze: «Penso che supereremo i 21 milioni di ingressi- ha detto il commissario Giuseppe Sala- Ma i numeri ce li siamo buttati alle spalle. Non c'è più grande differenza tra le giornate, credo che ci sia continuità. Supereremo i 21 milioni e quindi siamo soddisfatti». Ma cosa sono stati questi sei mesi di Expo per Milano e per l'Italia non è solo una questione di presenze. Quella che si sta per chiudere è stata un'Esposizione universale ad alto gradimento di pubblico, con l'88% dei visitatori che la ritiene un'esperienza positiva, e che ha macinato un gran giro d'affari, visto che gli italiani hanno speso complessivamente 2,3 miliardi tra viaggio, alloggio, ingresso e consumazioni. Certo, qualcosa non è piaciuto. Al di là delle code e dei tempi di attesa che sono stati in media di 2 ore e 45 minuti per fino a sei ore per il gettonatissimo Giappone, la maggiore criticità segnalate dai visitatori riguardano l'eccesso di virtualità, indicato dal 34% dei visitatori, e la presenza di poche poche aree di sosta per riposare gratuitamente.
È quanto emerge dalla prima indagine sul bilancio della manifestazione elaborata da Coldiretti-Ixè presentata al Forum sull'eredità lasciata dall'Expo. «Per il 74 per cento che sono tre italiani su quattro l'esperienza di Expo può essere considerata un successo- spiegano alla Coldiretti- Expo è stato un buon volano per il turismo e quasi la metà dei visitatori che sono arrivati a Milano hanno colto l'occasione per visitare anche altre località al di fuori dell'area». Ma se la metà dei 21 milioni di persone che hanno visitato Expo lo hanno fatto una sola volta, molti sono quelli che sono tornati: il 35% due volte, l'11% tre volte ed il 2% addirittura quattro volte. E quindi la voce cibo. «Nutrire il pianeta» era il filo conduttore dell'Esposizione e l'offerta tra specialità e ristoranti non ha lasciato a desiderare anche se una delle critiche ricorrenti (47 per cento) è stata quella dei prezzi spesso eccessivi. Per mangiare all'interno di Expo comunque i visitatori hanno speso in media 27 euro, con il 32% che ha scelto un cucina esclusivamente italiana, il 25% solo quella straniera, il 34% ha provato sia la straniera che quella italiana. Una delle cucine straniere più apprezzate è stata quella giapponese ma nella top ten ci sono anche la Thailandia, la Francia, la Spagna, l'Argentina e il Messico. «Expo è stata però una grande occasione per difendere i primati italiani nell'agroalimentare - afferma il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo - con molteplici appuntamenti dedicati ai singoli prodotti, dal gelato alla birra, dall'ortofrutta al pane, dal latte al coniglio, dalle uova al riso che hanno visto la partecipazione attiva degli agricoltori». E infine gli eventi a cominciare dall'albero della vita he il 49 per cento ritiene sia stato l'appuntamento memorabile di Expo. E'piaciuto all'88 per cento dei visitatori, poco all'8 e per niente al 4 per cento. Sul podio dei padiglioni stranieri preferiti, il Giappone con il 21 per cento dei consensi, seguito dalla Cina (9%) e dal Kazakistan (8%). Per quanto riguarda i padiglioni italiani che sono piaciuti di più, al primo posto c'è Palazzo Italia (26%), seguito da Perugina (15%), Coldiretti (12%), Coop e Eataly (11%).
Tra gli interventi è stato giudicato come più significativo di tutti quello di Papa Francesco all'apertura della kermesse (42%), seguito dalla visita di Michelle Obama (22%) e dall'intervento del segretario generale dell'Onu Bank Ki Moon (20%).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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