Treni, bus e metrò: sciopero dei mezzi (e milanesi a piedi)

Quella che sta per cominciare è una delle settimane clou dell'anno: quella che precede il Natale, quella in cui in centinaia si riversano nelle vie dello shopping e nei centri commerciali per gli ultimi acquisti. Insomma, il momento peggiore per indire uno sciopero. Ma tant'è.
Domani mattina sarà un caos sia muoversi in treno sia spostarsi in città con i mezzi pubblici. I lavoratori delle Ferrovie Nord si fermeranno per quattro ore, dalle 9 alle 13. È quanto comunicano Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti insieme a Ugl Fa e Faisa-Cisal. La protesta - ricordano le organizzazioni sindacali - è stata indetta per sollecitare una ripresa del negoziato sul contratto nazionale di lavoro per chiudere le trattative «in tempi rapidi».
In base alle regole, la circolazione ferroviaria sarà interrotta per i soli convogli in partenza dopo le 9 e riprenderà soltanto un minuto dopo le 13. I treni già in circolazione durante lo sciopero, invece, completeranno il viaggio previsto. In teoria non dovrebbe essere colpita direttamente la fascia dei pendolari, ma di sicuro ci saranno delle ripercussioni sui treni del mattino, presi da assalto da chi cercherà di arrivare puntuale in ufficio.
Non solo. Nel giorno dell'agitazione nazionale dei confederali, tram, bus e metrò potrebbero fermarsi dalle 8,45 alle 12,45. Gli impiegati Atm della divisione Mobilità (circa 450 dipendenti) convergeranno in piazza Scala alle 14 per una manifestazione e per chiedere «stop alle discriminazioni», come scriveranno sul loro striscione. La mobilitazione è traversale, dietro ci sono Cgil e Ugl, l'ala sinistra e la sponda destra del sindacato.
A mobilitarsi in particolar modo sono i controllori che chiedono semplicemente ascolto e cercheranno di essere ricevuti a Palazzo Marino dall'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Maran. Assieme a loro manifesteranno anche gli ausiliari della sosta, le guardie armate e gli addetti alle rimozioni che abbandoneranno il turno per qualche ora per dire basta «a trattamenti di serie B» ed essere inclusi nelle trattative per il rinnovo del contratto. Insomma, scendono in piazza le categoria più «odiate» dai milanesi, quelli a cui si devono le amare sorprese delle multe sotto il tergicristalli o la rimozione dell'auto. Loro chiedono più sicurezza e condizioni di lavoro migliori. La dirigenza Atm, finora, ha fatto quel poteva: percorsi di riqualificazione e formazione, premi di risultato, bonus. Ma sul contratto di categoria decide il governo.
Anche se lo sciopero si esaurirà nell'arco della mattinata, il Comune ha decretato la sospensione di Area C per tutto il giorno. L'accesso in centro sarà quindi libero e le telecamere resteranno spente. Resta invece attivo il divieto di accesso e circolazione all'interno della zona a traffico limitato della Cerchia dei Bastioni per i veicoli di lunghezza superiore a 7,5 metri. Si presume che il numero delle auto in ingresso in città sia nettamente superiore rispetto a una giornata normale. Per evitare sorprese, i pendolari hanno imparato che è meglio organizzarsi con mezzi propri anziché stare ad oltranza sulle banchine ad aspettare un treno.


I commercianti non si scaldano più di tanto né prendono posizioni particolarmente negative sullo sciopero: innanzitutto perché pensano che non si bloccherà per intero la circolazione e poi perché le fasce dello stop dei mezzi pubblici si concentrano soprattutto al mattino, quando, come ogni lunedì, la maggior parte dei negozi resta chiusa.

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