Tribunale dei brevetti a Milano? La Lega: «Il governo rema contro»

Grimoldi attacca Di Stefano: «Niente scuse, la città è pronta»

Sul Tribunale unificato dei brevetti a Milano il governo tira il freno a mano e inquadra la questione come un'ipotesi remota. Per il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano (M5S), «l'eventuale decisione di candidare Milano ad ospitare la sezione della divisione centrale del Tub, attualmente prevista a Londra, sarà presa dal Governo, in consultazione con le autorità locali e gli stakeholder, una volta che saranno sciolti i nodi essenziali per la stessa entrata in funzione e operatività del Tribunale». Ma non c'è solo da aspettare questo passaggio. La decisione «non potrà prescindere da un'analisi degli interessi complessivi dell'Italia nel contesto del sistema brevettuale unitario europeo e dei costi a carico dello Stato ospitante». Tradotto: l'Italia dovrebbe mettere a disposizione i locali per ospitare la sede del Tub e per i primi sette anni il personale amministrativo di supporto.

Solo due mesi fa la proposta di portare a Milano il Tribunale «inciampava» alla Camera: la mozione di Forza Italia, infatti, venne modificata con un'indicazione generica per la candidatura italiana. Una modifica che venne letta come «uno sgarbo alla città» e un indebolimento della candidatura italiana. Per Di Stefano, però, prima di poter pensare di spostare il Tub la strada è lunga: «Serve la firma di almeno 13 Stati parte, inclusi i tre con il maggior numero di brevetti europei, cioè Germania, Francia e Regno Unito. Inoltre, nel testo dell'accordo, che determina anche le varie sedi del Tub, è menzionata esplicitamente anche Londra».

Un atteggiamento quello dei grillini, che non è piaciuto alla Lega: «La risposta del viceministro Di Stefano non va assolutamente nella direzione sperata» tuona il vice presidente della Commissione Esteri della Camera Paolo Grimoldi, che ricorda come Milano avrebbe una sede già pronta in uno spazio da 850 metri quadri in via San Barnaba» ed è la città giusta, a livello europeo, per affiancare Berlino e Parigi che ospitano le attuali altri due sedi.

L'assegnazione del Tribunale dei Brevetti - ricorda Grimoldi - porterebbe centinaia di milioni l'anno di indotto e rafforzerebbe ulteriormente l'immagine di Milano in Europa, «risarcendoci parzialmente della beffa della mancata assegnazione dell'Agenzia Europea del Farmaco. Il Governo deve sostenere Milano in questa partita».

MBr

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