Avete mai visto un topolino con il gilet? Una giraffa con la bombetta? Una volpe con un mantello dipinto come fosse un murales? La Triennale presenta una mostra davvero «bestiale»: una decina di designer italiani e stranieri, alcuni nomi già affermati altri talenti emergenti, interpretano in chiave zoomorfa vari oggetti da arredo per le nostre case. Ci sono le scatole con le orecchie come i gatti, una saliera con le corna da caprone e dei tucani dai becchi fluo, per non parlare dell'oliera a forma di unicorno che sembra uscita dal mondo fantasy.
Eccoci dunque nello zoo creativo allestito al Design Museum della Triennale grazie alla felice collaborazione con Bosa, l'azienda di ceramiche che dalle colline trevigiane vende le sue ricercate creazioni per interni ed esterni. La sfida: chiamare un manipolo di designer a progettare i più disparati oggetti dalle forme animalesche, meglio se divertenti. Unica regola: tutto deve essere fatto in ceramica, bianca, smaltata, colorata. C'è il tavolino con le zampe da gatto, il copri-tappo a forma di becco di tucano, il contenitore che pare uno scarabeo, quasi fosse un amuleto egizio porta-fortuna. È originale e divertente l'esposizione «ANIMAlità» (da oggi fino al 22 febbraio, www.triennale.org, con un catalogo bilingue edito da Corraini edizioni) e dimostra che da un materiale apparentemente antico e nobile quale la ceramica possano nascere oggetti moderni, giocosi, surreali.
Curata da Silvana Annicchiarico, l'esposizione porta a Milano il talento creativo di un visionario come Sam Baron, direttore del settore design per Fabrica, a fianco di giovani firme come Matteo Cibic, GamFratesi, Jaime Hayon, Sebastian Herkner, Lanzavecchia+Wai, Minale-Maeda, Elena Salmistraro, Ionna Vautrin e Nika Zupanc. I loro oggetti-bestiali non sono per nulla spaventosi: in questo zoo domestico c'è spazio sì per gli oggetti utili (ad esempio quelli per la cucina) ma soprattutto per soprammobili puramente decorativi dall'aspetto insolito e divertente come il bebè-topolino di Zupanc o i pinguini stilizzati di Herkner o gli animaletti bianco-oro di Cibic.
E se in Triennale vanno in scena gli animali di design, alle Stelline è il vino l'ispiratore della produzione artistica: grazie all'opera della famiglia Frescobaldi, da sempre attenta mecenate, approda in città dopo il debutto a Berlino della mostra sugli artisti coinvolti nel Premio «Artisti per Frescobaldi» ideato da Tiziana Frescobaldi, appassionata d'arte contemporanea, sotto la curatela di Ludovico Pratesi. Anche per quest'anno, tre artisti sono stati chiamati al Castello di Nipozzano, nel Chianti, per ideare opere legate a quei luoghi.
I selezionati sono stati i tedeschi Michael Sailstorfer, vincitore poi del premio, e Jorinde Voigt insieme all'italiano Yuri Ancarani: ora videoinstallazioni, disegni e sculture ispirate alla viticultura sono al centro dell'esposizione (inaugurazione domani alle 18, la mostra sarà aperta fino al 25 gennaio, dalle 10 alle 20, artistiperfrescobaldi.it).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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