Trivulzio, aumenti sugli affitti per appianare il debito

Il cda ritocca i canoni di locazione. Intanto continua l'asta degli immobili on line e si tratta con le banche per rinegoziare i tassi di interesse sul prestito

Trivulzio, aumenti sugli affitti per appianare il debito

Il buco di bilancio da riappianare è enorme: solo 8 milioni di debiti accumulati dal 2008 ad oggi. Il Pio Albergo Trivulzio comincia con l'operazione di salvataggio. Tra le prime mosse: l'aumento degli affitti degli appartamenti di proprietà dell'istituto.

Ieri il consiglio di amministrazione del Pat ha raggiunto l'accordo con i sindacati degli inquilini e verranno ritoccati parecchi canoni di locazione: 300 quelli in scadenza o appena scaduti. È stato stabilito che per gli inquilini con redditi Isee superiori a 35mila euro si applicherà il canone libero; per quelli tra i 35mila e i 28mila euro all'anno si applica il canone concordato e per quelli inferiori ai 28mila è concessa un'ulteriore riduzione in base a specifiche clausole sociali. L'accordo per ritoccare i prezzi non si applica ai liberi professionisti, agli imprenditori e a chi possiede uno o più immobili di proprietà: in questi casi i contratti passano al canale libero a prezzi di mercato.

L'operazione sarà sufficiente a recuperare un po' di risorse e si affianca al piano di rientro messo a punto qualche mese fa. Il cda, presieduto da Laura Iris Ferro, sta anche cercando di vendere on line il patrimonio. Dalle case alle auto, per un valore di 68 milioni di euro di dismissioni. Con gli annunci e le aste lanciate su Internet, si è già riusciti a piazzare appartamenti e immobili per quasi 4 milioni (praticamente la metà della cifra deliberata da mettere in vendita, pari a 7,7 milioni). Dati buoni, ma non sufficienti.

Si proseguirà quindi nei prossimi mesi cercando di dare un'accelerata.

Intanto il Trivulzio punta a rinegoziare il debito con le banche, in scadenza a fine mese con la prospettiva di nuovi tassi molto più elevati di quelli contrattati 5 anni fa: dello 0,75 quelli in scadenza, diventeranno di oltre il 4%. Praticamente il doppio della redditività lorda del patrimonio, al 2,2%, il quadruplo di quella netta, dell'1%. Con questo cambiamento, gli interessi passivi sul debito «schizzerebbero» a 2 milioni di euro all'anno.

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