Lo spinge «la curiosità». Quello che conosce dello yoga l'ha letto sui libri e attraverso la testimonianza di sua moglie o di alcuni collaboratori e dietro l'insolito connubio tra jazz e yoga si cela una voglia esplicita di «dialogo».
Così, racchiuso in poche battute, il Paolo Fresu-pensiero parlando a proposito della prima volta dal vivo del grande ed eclettico trombettista sardo di Berchidda in coppia con Elena De Martin, tra le più qualificate insegnanti di Ashtanga Yoga del nostro Paese, stasera dalle 18.30 dell'Orto Botanico Città Studi del dipartimento di Bio-Scienze dell'Università degli Studi di via Golgi 18, quartier generale della nuova kermesse jazzistica milanese Area Musica Estate.
L'incontro-confronto con la frontiera dello yoga (parte integrante di una delle due sottosezioni messe a punto dagli organizzatori della manifestazione che oggi apre i battenti e si protrarrà attraverso 35 eventi fino a settembre, ndr), con le quali si vuole emancipare lo spettatore dal mero ruolo di fruitore passivo dell'evento musicale, non deluderà. Tanto più che, per dirla proprio con Fresu, l'interplay, e cioè la comunicazione e il dialofo tra musicisti, è l'anima del jazz. Jazz del quale Fresu, che ha sempre avuto come modelli di riferimento indiscussi Miles Davis e Chet Baker, è attualmente una delle massime espressioni non solo italiane, ma anche europee.
Da stakanovista incallito, suonerà sempre stasera (ma alle 21.30) e sempre nella stessa, suggestiva location, anche in duo con Daniele di Bonaventura, musicista di estrazione pianistica divenuto maestro del bandoneon.
«Due strumenti apparentemente lontani ma che vivono d'aria entrambi, e ci riportano di nuovo al respiro dello yoga», ha puntualizzato il musicista, protagonista di una 30ina di concerti (nelle più svariate formazioni) da qui fino ai primi di agosto, quando prenderà il via (con un'esibizione a bordo della nave Sardinia Ferries sulla tratta Livorno-Golfo Aranci) il suo amato festival Time in Jazz.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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